Emilia Romagna. Pichetto: “delibereremo lo stato di calamità. Superare la cultura dei “no”, ci sono opere da fare

AgenPress – Al Consiglio dei ministri di martedì 23 maggio “verrà deliberato lo stato di calamità” per le zone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna e “si risponderà ai primi interventi. E’ già stato annunciato il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.

“In strettissimo rapporto con le autorità locali  fra oggi e domani si tenterà di capire lo stato di gravità dell’emergenza e i primi interventi. Poi si andrà alle valutazioni più complessive. Vorrei ricordare cosa è avvenuto. E’ vero che l’Emilia Romagna è la regione a più alto rischio da esondazioni, ma si è verificato un evento molto particolare, con il mare che non lasciava più ricevere”.

“Bisogna superare la questione del sempre no, del non voler nessuna opera, dobbiamo trovare il punto di equilibrio della convivenza dell’uomo con la natura e quindi ci sono delle opere che vanno fatte, vanno fatte le dighe che servono, le grandi vasche di laminazione, gli argini in alcuni luoghi e quindi create le condizioni perchè possa vivere anche l’uomo”.

Secondo Pichetto, c’è “probabilmente anche un pezzo di cultura ambientalista che in alcuni casi vivono nel loft al ventesimo piano del grattacielo, ma anche la comodità che avevamo di dire no piuttosto che sì, che non impegnarsi” come è stato “per le materie prime, era più facile dire ‘vado a comprare dalla Russia che non utilizzare il mio'”, ha detto il ministro che si occupa anche di energia.

“Il nord Italia ha la parte di catino che fa da vasca dell’Emilia Romagna e tutta la fascia alpina e appenninica che subisce anche un’altra questione rilevante, l’abbandono dei territori che determina una minor cura, quella cura volontaria che veniva dai residenti, quindi cambia il quadro rispetto a una decina di anni fa”.

Ricordando che “è piovuto in pochi giorni la metà della pioggia dell’anno”, Pichetto ha ribadito che “stiamo facendo il piano di adattamento climatico. Dobbiamo parlare di mitigazione del danno e di adattamento del sistema rispetto a un quadro climatico che è completamente cambiato. Piove mediamente tra gli 80 e i 90 giorni all’anno rispetto a prima che pioveva fra i 110 e i 120 di cui tener conto”.

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