E’ morto Luc Montagnier, arriva la conferma. Premio Nobel per i suoi studi sull’Aids e simbolo dei no vax

AgenPress – Il premio Nobel per la medicina e virologo Luc Montagnier è morto martedì all’ospedale americano di Neuilly.

Il certificato di morte è stato depositato presso il municipio secondo le informazioni della sezione “Checknews”. A mettere fine al ‘giallo’ durato oltre due giorni è il quotidiano Libération, uno dei più autorevoli media francesi, che pubblica fact-checking nelle sezioni Desintox e CheckNews di Libération.

La notizia della morte del biologo e virologo era stata diffusa ieri da France Soir e rilanciata su Twitter da alcune figure legate al mondo scientifico francese.

“Il dottor Gérard Guillaume, uno dei suoi più fedeli collaboratori, ci ha confidato che se ne è andato in pace, circondato dai suoi figli”, si leggeva nella nota.

Recentemente Montagnier, che aveva assunto posizioni critiche nei confronti del vaccino anti covid, aveva partecipato a Milano ad un evento no vax e no green pass organizzato dal senatore Gianluigi Paragone. “Non ci sono conferme sul decesso ma non riusciamo a stabilire contatti con l’entourage del professore”, le parole ieri sera dell’ex esponente grillino in un video su Facebook.

Dopo France Soir, anche il professore francese Didier Raoult ha annunciato la morte di Montagnier: “Perdiamo un uomo la cui originalità, l’indipendenza e le scoperte sull’Rna hanno permesso la creazione del laboratorio che ha isolato e identificato il virus dell’Aids”. Raoult, controverso professore dell’Ospedale di Marsiglia, nei primi tempi della pandemia era diventato popolarissimo per le sue ricette alternative nella cura del coronavirus a base di idrossiclorochina. Queste scoperte, prosegue, sono valse a Montagnier “la gloria, il Premio Nobel nonché l’inaudita ostilità dei suoi colleghi. L’attenzione portata alle sue ultime ipotesi fu sproporzionata”.

 Nato il 18 agosto del 1932 a Chabris, un piccolo comune situato nel Centro-Valle della Loira, Montagnier è diventato direttore emerito del Centre national de la recherche scientifique e dell’Unità di Oncologia Virale dell’Istituto Pasteur di Parigi, dove nel 1983 assieme a Francoise Barré-Sinoussi ha scoperto il virus Hiv. Per questa eccezionale scoperta Montagnier vinse il Premio Nobel per la Medicina nel 2008. Lo scienziato ha diretto inoltre il Center for Molecular and Cellular Biology, al Queens College della City University di New York, e un istituto di ricerca alla Jiao-tong University di Shanghai.

Nel corso della sua carriera, Montagnier ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti. Tuttavia, negli ultimi decenni della sua vita il professore ha fatto parlare molto di sé per aver sposato e sostenuto molte teorie antiscientifiche. Dalle sue dichiarazioni nel 2010 riguardanti l’Hiv, che poteva essere annientato con un particolare schema nutrizionale, alle ricerche sulla “memoria dell’acqua”, principio alla base dell’omeopatia e sull’uso della papaya contro la Sars e il Parkinson. Montagnier ha sostenuto molte tesi alla base dei movimenti No vax, mettendo in dubbio la sicurezza dei vaccini. Hanno fatto infine molto discutere il suo appoggio a Stamina e le teorie complottiste legate al Covid.

 

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