“Dossier Immigrazione 2022”, venerdì presentazione a Catania

La presentazione al Palazzo della Cultura di Catania, venerdì 18 novembre, a partire dalle 9.30. Si stima che nei prossimi tre anni la Sicilia perderà centomila abitanti. A dimostrazione che la vera emergenza non è la presunta invasione degli immigrati, bensì il calo demografico, oltre alla disoccupazione


AgenPress. Per l’ottavo anno consecutivo, dal 2014 al 2021, la popolazione residente in Sicilia diminuisce. Un calo demografico dovuto non solo all’abbassamento del tasso di natalità (troppe incertezze sul futuro, mancanza di lavoro, invecchiamento generale della popolazione), ma anche al saldo migratorio negativo. Anche gli stranieri arrivati in Sicilia, cioè, emigrano: verso il Nord Italia o verso l’estero, in cerca di un futuro migliore. Nei prossimi tre anni, la Sicilia perderà complessivamente – si stima – centomila abitanti. A dimostrazione che la vera emergenza non è la presunta invasione degli immigrati, ma la perdita di capitale umano.

È con questa fotografia drammatica che si apre il capitolo siciliano del Dossier Statistico Immigrazione 2022, realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos, la più longeva e completa delle pubblicazioni sul tema delle migrazioni in Italia. L’edizione 2022 del rapporto sarà presentata in anteprima regionale al Palazzo della Cultura di Catania, venerdì 18 novembre, a partire dalle 9.30. A spiegare i dati sarà Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche Idos, nell’ambito del convegno “Fra noi ma invisibili”, organizzato dal Consorzio di Cooperative Sociali Il Nodo di Catania e dal Consorzio Communitas di Milano.

Secondo alcuni dei dati presenti nel Dossier, gli stranieri residenti in Sicilia appartengono a 178 cittadinanze. Di queste, dieci rappresentano da sole il 73 per cento del totale. Si tratta di romeni (il 24,8 per cento del totale), tunisini (l’11,5 per cento), marocchini (8,5 per cento), srilankesi (6,9), albanesi (5,6), bangladesi (5,1), cinesi (3,9), nigeriani (2,8), filippini (2,7) e polacchi (2,2 per cento). Sul totale dei residenti stranieri, il 19,9 per cento sono minori.

Questi e altri dati, inclusi quelli sulla presenza nel mercato del lavoro, l’inserimento scolastico, l’accoglienza e le forme di sfruttamento dei migranti (una su tutte: il caporalato), saranno diffusi nel corso dell’incontro. Durante la sessione pomeridiana del convegno, a partire dalle 15, a Palazzo della Cultura sarà presente anche Abdelkarim Hannachi, referente per la Sicilia del Dossier Immigrazione, docente di Lingua araba all’Università Kore di Enna ed esperto di immigrazione e integrazione per il Middlebury College negli Stati Uniti.

“Fra noi ma invisibili” è il momento conclusivo del progetto nazionale “Fra noi”, finanziato dal Ministero degli Interni con il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI). “Fra noi” è un sistema di iniziative realizzate su tutto il territorio italiano, che ha mirato a favorire l’integrazione tra i migranti che hanno diritto alla protezione internazionale e le comunità locali. A livello nazionale, l’ente capofila è il Consorzio Communitas di Milano. Che, in Sicilia, si è avvalso della collaborazione del Consorzio di Cooperative Il Nodo di Catania.

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