Cosa potrebbe accadere il 14 settembre se il ritorno a scuola alimentasseย migliaia di nuovi focolai? Politici non strumentalizzate il bene supremo della salute pubblica!ย
AgenPress. Da sempreย la scuola รจ lo specchio della societร . Lโincertezza sulla ripresa delle lezioni impedisce a milioni di genitori una qualsiasi programmazione di vita e di lavoro.
La Germania ha giร chiuso di nuovo gli istituti scolasticiย per il nuovo picco dei contagi.ย Su un punto concordano gli scienziati:ย la seconda ondata sono i nostri errori. Un tragico sbaglio รจ stato riaprire le discoteche per poi dover fare precipitosamente marcia indietro a causa dellโescalation di infezioni. Un altro errore imperdonabile รจ demandare alle famiglie la misurazione della temperatura di dieci milioni di studenti.
Non รจ certo lโinsicurezza ad aiutarci nella tempesta che stiamo attraversando. Il lockdown, ormai รจ evidente, non รจ finito per motivi sanitari, bensรฌ per ragioni meramente economiche. Ilย drammatico conflitto di competenzeย tra centro e periferia sta diventando unโintollerabile costante. Su salute e migranti, Stato e Regioni si rimbalzano responsabilitร e si contendono poteri.
In praticaย rischiamo di precipitare nuovamente nella logica particolaristica delle cittร stato medievaliย nelle quali ognuno faceva ciรฒ che gli pareva a dispetto di una sempre piรน debole autoritร comune. In pratica sappiamo cheย non รจ ripartito nulla se non i contagiย e, per ragioni di opportunismo e tornaconto elettorale, le forze politiche diffondono messaggi estremistici, giocando irresponsabilmente sulla pelle dei piรน fragili. A cominciare appunto dalla campagna propagandistica per riportare in tutta fretta i nostri ragazzi in classe, a qualunque costo umano.
Le istituzioniย hanno avuto sei mesi di tempo per pianificare un ritorno a scuolaย in sicurezza eย si sono ridotte allโultimo istante, costringendo di fatto presidi e insegnanti a ridefinire spazi e modalitร per la didattica. Non era meglio occuparsi meno dei banchi monoposto e colmare invece le voragini negli organici dei docenti, a cominciare da quelli di sostegno? Non sarebbe utile prevedere unโora a settimana di formazione sul senso di quanto stiamo vivendo in pandemia?ย La crisi educativa, di cui i giovani sono vittime ed ostaggi,ย non richiederebbe forse figure specializzate, come accade in nord Europa per il supporto psicologico alle scolaresche?
In una graveย crisi diplomatico-interreligiosa, la Santa Sede coniรฒ unโespressioneย divenuta proverbiale: โChi nega lโOlocausto, nega la Croce di Cristoโ. Quindi, possiamo dire con piena ragione,ย e nel rispetto di 800 mila morti,ย chi nega il Covid, nega la Croce di Cristo!
Cessino i negatori dellโemergenzaย di mettere a repentaglio il bene comuneย oppure si ridurranno a โcattivi maestriโ, come lo erano altri sedicenti intellettuali allโepoca delle brigate rosse.
Sono quotidiane leย testimonianze di famiglie devastate dal coronavirusย e domenica Papa Francesco ha ricordato allโAngelus le loro indicibili sofferenze. Non meritano il rispetto di coloro che in queste ore mercanteggiano riaperture di attivitร non fondamentali, a fronte della fosca prospettiva di una nuova chiusura generalizzata? E qui entra in gioco laย spada di Damocle delle odiose ingiustizie sociali. Siamo tutti nel mezzo della stessa tempesta, ma non tutti sulla stessa barca.ย Su In Terris, il governatore di una Regione del sud faceva notare, allโinizio della pandemia, che nel suo territorio (con 115 comuni di montagna isolati) poteva disporre solo di 61 posti di terapia intensiva. Oggi il virus รจ diffuso in tutta Italia. Cosa potrebbe accadere il 14 settembre se il ritorno a scuola alimentasse migliaia di nuovi focolai?
Noi cattolici dovremmo rispondere al Vangelo e non ai partiti. Chi in coscienza รจ disposto a rendere conto di potenziali infezioni a raffica nelle classi scolastiche? Chi รจ pronto a immaginare reparti ospedalieri gremiti di bambini strappati ai genitori e intubati per effetto di una frettolosa e mal organizzata riapertura delle scuole?ย Non era meglio, per il momento, proseguire la didattica a distanzaย limitando a un paio di volte a settimana la presenza in classe di piccolo gruppi a rotazione e nel rispetto del controllo anti-covid? In un Paese che finge di poter organizzare lezioni per i bambini nei cinema e nei teatri,ย chi si farร garante della salute quando sono stati smantellati da decenni i presidi sanitari interni degli istituti?ย In piena pandemia, con lo stato di emergenza prorogato a gran voce fino a metร ottobre non si configura come unโinquietante contraddizione rimettere in circolazione milioni di nostri figli senza alcuna sicurezza nรฉ ragione immune ai calcoli sbagliati della politica?ย Rimettere nella stessa stanza bambini che per indole socializzano sperando che restino immobili al loro posto con la mascherina risponde soloย allโastrusa ricostruzione che viene fatta negli uffici studi. Ma dovโรจ in tutto questo la vita reale?ย Se il virus รจ una minaccia, non si espongano i minori al pericolo. Se invece i โpianificatori astrattiโ ritengono che riavviare le lezioni in presenza sia unโastuta operazione di marketing politico,ย giรน le mani dallโinfanzia. Nessuno si permetta di strumentalizzare il bene supremo della salute pubblica.ย