Dl lavoro. Assegno di inclusione, 5,4 mld nel 2024. Taglio cuneo fiscale salirà di altri 4 punti

AgenPress – Il pacchetto di misure del Decreto Lavoro prevede diversi provvedimenti in materia di lavoro, a partire dalla disciplina degli strumenti che sostituiranno il reddito di cittadinanza.

Come si legge nella bozza del testo in circolazione, poi, sono previsti nuovi bonus assunzione e misure per le famiglie, come la maggiorazione per l’assegno unico.

Inoltre, ha annunciato il Ministro dell’Economia, si prevede un nuovo taglio del cuneo fiscale per i redditi medio bassi e l’aumento della soglia dei fringe benefit ma solo per i lavoratori dipendenti con figli.

Per il nuovo strumento dell’assegno di inclusione il governo prevede l’autorizzazione di una spesa complessiva di oltre 5,4 miliardi di euro nel 2024 e oltre 5,6 miliardi di euro nel 2025 e 2026.

Il taglio del cuneo fiscale e contributivo per cinque mesi salirà di altri quattro punti mentre il tetto dei fringe benefit sale a 3mila euro.

 Per la prosecuzione del Reddito di cittadinanza si prevede una spesa di 384 milioni quest’anno, mentre per lo Strumento di attivazione al lavoro, che entrerà in vigore il primo settembre, è prevista una spesa di 276 milioni nel 2023 e di 2,1 miliardi nel 2024, spesa che poi scende negli anni successivi.

All’articolo 34 si stabilisce come per i periodi di paga dal 1 luglio 2023 al 30 novembre 2023, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima, la misura dell’esonero è elevata da due punti a sei punti percentuali per i redditi fino a 35mila euro e a sette punti per i redditi fino a 25mila euro.

L’Assegno di inclusione, sempre stando alla bozza del decreto lavoro, sarà il nuovo strumento di contrasto alla povertà che sostituirà dal primo gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza. Potrà essere chiesto solo dalle famiglie nelle quali ci sono componenti disabili, minori o over 60 e potrà arrivare a 500 euro al mese moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo di 2,2 (2,3 nel caso di disabili gravi).

 Il dl Lavoro poi istituirà un fondo “con una dotazione pari a 60 milioni di euro per il 2023, per le attività socio-educative a favore dei minori”, al fine “di sostenere le famiglie e facilitare la conciliazione tra vita privata e lavoro”. I fondi serviranno infatti “al potenziamento dei centri estivi, dei servizi socio-educativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori”. Lo si legge sempre nell’ultima bozza che ora è composta da 38 articoli.

Il tetto dei fringe benefit detassati per i lavoratori dipendenti con figli a carico sale a 3mila euro.” Limitatamente al periodo d’imposta 2023 – si legge – non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 3.000″.

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