Def. Risoluzione per aumento pensioni invalidità. Maggioranza valuta innalzamento pensioni minime

AgenPress –  Depositata  al Senato la risoluzione al Documento di economia e finanza proposta dai gruppi di maggioranza (FdI, FI, Lega e Civici d’Italia) e che sarà sottoposta al voto dell’Aula. Il testo è identico a quello presentato poco prima alla Camera tranne alcune aggiunte che – assicurano fonti di maggioranza – sono state concordate da tutto il centrodestra.

In particolare, sulle pensioni, tra gli impegni chiesti al governo c’è un “intervento in materia di innalzamento per le pensioni di invalidità”, oltre a quelle minime (citate nel documento a Montecitorio). Spunta, inoltre, ex novo un impegno sulla sanità, perché si adottino “misure di rafforzamento delle prestazioni sanitarie, socio-assistenziali e sociosanitarie per le persone con disturbi mentali” – si legge nel testo depositato a Palazzo Madama – si abbattano le liste d’attesa e per “riorganizzare la medicina territoriale e il sistema di emergenza-urgenza”. Infine, a proposito dei progetti di rigenerazione urbana, il testo del Senato aggiunge: “con particolare riferimento alla riqualificazione delle periferie, anche mediante lo sviluppo di nuovi piani di edilizia residenziale pubblica”.

La maggioranza impegna il governo a “valutare, nell’ambito degli eventuali spazi di bilancio disponibili per la prossima manovra, un intervento in materia di innalzamento delle pensioni minime”.

Nel documento si impegna inoltre l’esecutivo a “proseguire nell’azione di riduzione del cuneo fiscale” e “a valutare la riallocazione della spesa pubblica dai settori che hanno un basso impatto sulla crescita a quelli che ne possano aumentare il potenziale, considerato che dall’aumento del Pil può derivare un impatto positivo su tutti gli indicatori di finanza pubblica”.

“Le misure di politica di bilancio programmate dal Governo – si legge nella premessa della risoluzione – sono, in ogni caso, più ambiziose degli interventi di riduzione del cuneo e della pressione fiscale relativi al 2023 e 2024 di cui alla Relazione al Parlamento; occorrerà comunque attendere l’evoluzione del quadro macroeconomico e della finanza pubblica per valutare gli eventuali spazi di bilancio per la prossima manovra”.

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