Dart, prime immagini dal satellite italiano LiciaCube. Pirrotta: “frutto del lavoro di una bella squadra”

AgenPress – Eccole, le prime, storiche immagini catturate dalle camere LEIA e LUKE a bordo di LICIACube, nella prima missione italiana in deep space, durante le fasi di avvicinamento in preparazione del fly-by, quando LICIACube sarà unica testimone dell’impatto tra la sonda DART e Dimorphos.

Il suggestivo scatto realizzato della fotocamera LEIA a bordo di LICIACUbe che ricorda lo storico “Earthrise” catturato da William Anders durante la missione Apollo 8.

Gli scatti ritraggono una Terra “crescente” (sopra) e le Pleiadi (sotto).

 

L’immagine catturata dalla fotocamera di bordo LUKE

Da queste immagini nasce un piccolo grande primato. Si tratta infatti delle prime foto scattate da un satellite italiano a 14 milioni di km di distanza. Mai una missione italiana si era spinta così lontano.

LICIACubesatellite di ASI, creato nei laboratori torinesi di Argotec, è solo all’inizio della sua missione. Si appresterà nei prossimi giorni a operare una manovra mai provata prima. Gli ingegneri di ASI e Argotec sono pronti per le fasi finali di questa storica missione.

Il progetto LICIACube è gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana, con l’appaltatore industriale Argotec S.r.I. e un team scientifico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Politecnico di Milano, Università di Bologna, Università di Napoli Parthenope e Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IFAC).

L’acquisizione delle immagini “è il più importante ritorno previsto dalla nostra missione”, ha detto Simone Pirrotta, responsabile della missione LiciaCube per l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi),  che sta seguendo la missione dal Centro di controllo a Torino. E’ infatti “il segno evidente che la traiettoria è stata quasi esattamente quella prevista, che il sistema di puntamento ha lavorato bene e che le fotocamere hanno acquisito le foto previste”.

“E’ anche il frutto del lavoro di una bella squadra: per cinque anni ci siamo sentiti quasi ogni giorno”, ha osservato riferendosi al gruppo di lavoro che ha partecipato alla missione italiana e del quale, con Asi e Argotec, fanno parte Istituto Nazionale di Astrofisica, Politecnico di Milano, Università di Bologna, Università Parthenope di Napoli e Istituto di Fisica Applicata ‘Nello Carrara’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ifac).

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