Covid. Per la prima volta dopo numerose settimane, si osserva un aumento dell’incidenza

AgenPress. Per la prima volta dopo numerose settimane, si osserva un aumento dell’incidenza. Si osserva una tendenza alla stabilizzazione nei tassi di occupazione dei posti letto in terapia intensiva ed una lieve diminuzione nei tassi di ospedalizzazione in area medica.

Si ribadisce la necessità di continuare a rispettare le misure comportamentali individuali e collettive previste/raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento.

L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia.

Punti chiave: 

  • Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 12 settembre – 18 settembre 2022 ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 e del periodo 16-22 settembre 2022 sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati nella settimana 16-22 settembre 2022, hanno contratto l’infezione nella prima decade di settembre 2022.
  • Incidenza in lieve aumento: I dati del flusso ISS nel periodo 12/09/2022-18/09/2022 evidenziano una incidenza in lieve aumento e pari a 188 per 100.000 abitanti, rispetto alla settimana precedente che era 180 per 100.000 abitanti nel periodo 05/09/2022-11/09/2022. Anche nel periodo più recente censito nei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute si osserva un aumento (214 casi per 100.000 abitanti nel periodo 16/9/2022-22/9/2022 vs 197 casi per 100.000 abitanti nel periodo 9/9/2022-15/9/2022).
  • La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 70-79 anni con un’incidenza pari a 227 casi per 100.000 abitanti, in leggero aumento rispetto alla settimana precedente. Al momento, l’incidenza più bassa si rileva nella fascia di età 20-29 anni con un’incidenza di 124 casi per 100.000 abitanti, stabile rispetto alla settimana precedente (dati flusso ISS).
  • Nel periodo 31 agosto–13 settembre 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,91 (range 0,85-1,06), stabile rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in leggero aumento ma sotto la soglia epidemica: Rt=0,87 (0,82-0,91) al 13/09/2022 vs Rt=0,81 (0,77-0,85) al 06/09/2022.
  • In lieve diminuzione il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020 che si situa all’1,6% (150/9.199) il giorno 20/09/2022, rispetto all’1,8% (163/9.199) il giorno 13/09/2022. Il numero assoluto di persone ricoverate in terapia intensiva diminuisce, passando da 163 (13/09/2022) a 150 (20/09/2022), con un decremento relativo dell’8,0%.
  • Diminuisce il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale: era al 5,5% (3.495/63.790) il giorno 20/09/2022, rispetto al 6,1% (3.868/63.868) il giorno 13/09/2022. Il numero di persone ricoverate in queste aree è diminuito da 3.868 (13/09/2022) a 3.495 (20/09/2022) con un decremento relativo del 9,6%.
  • Due Regioni, entrambe per la presenza di molteplici allerte di resilienza, sono classificate a rischio alto, ai sensi del DM del 30 aprile 2020, 11 a rischio moderato e le restanti 8 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso. 
  • Dodici Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Tre Regioni riportano molteplici allerte di resilienza.
  • La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (11% vs 11%). In leggero aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (53% vs 51%), mentre diminuisce leggermente la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (36% vs 37%). L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento.

 

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