Covid. L’incidenza di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 in Italia è in aumento rispetto alla scorsa settimana

AgenPress. L’incidenza di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 in Italia è in aumento rispetto alla scorsa settimana. Rimane contenuto l’impatto sugli ospedali, con tassi di occupazione dei posti letto in lieve aumento nelle aree mediche e stabile in Terapia Intensiva.

Si ribadisce la necessità di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali e collettive previste e/o raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e a porre attenzione alle situazioni di assembramento.

L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia.

Punti chiave:

  • Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 14 novembre – 20novembre 2022 ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020 e del periodo18 novembre – 24novembre 2022 sulla base dei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati hanno contratto l’infezione nella seconda decade di novembre 2022.
  • Incidenza in aumento: I dati del flusso ISS nel periodo 14/11/202220/11/2022evidenziano una incidenza in aumento e pari a 375 per 100.000 abitanti, rispetto alla settimana precedente che era 310 per 100.000 abitanti nel periodo 07/11/202213/11/2022. Anche nel periodo più recente censito nei dati aggregati raccolti dal Ministero della Salute si osserva un aumento (388 nel periodo 18/11/202224/11/2022 vs 353 nel periodo 11/11/202217/11/2022).
  • La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è la fascia d’età 50-59 anni con un’incidenza pari a 484 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente. Continua a crescere l’incidenza in tutte le fasce di età. L’età mediana alla diagnosi è di 53 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti (dati flusso ISS).
  • Nel periodo 02 novembre–15 novembre 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,04 (range 0,80-1,31), in aumento rispetto alla settimana precedente e superiore alla soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero aumenta e si trova appena sopra la soglia epidemica: Rt=1,07 (1,04-1,10) al 15/11/2022vs Rt=0,96 (0,93-1,00) all’8/11/2022.
  • Stabile il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva a livello nazionale: il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva calcolato ai sensi del DM 30 aprile 2020si situa al 2,7% (248/9.186) il giorno 22/11/2022, rispetto al 2,6% (238/9.186) il giorno 15/11/2022. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve aumento da 238 (15/11/2022) a 248 (22/11/2022), con un aumento relativo dell’4,2%. È stabile anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai sensi del DL 105/2021 relativo ad una data di poco successiva (24 novembre 2022) che era pari a 2,5% vs 2,5% al 17 novembre 2022.
  • In aumento il tasso di occupazione in aree mediche COVID-19 a livello nazionale: era all’11,9% (7.600/63.653) il giorno 22/11/2022, rispetto al 10,8% (6.849/63.658) il giorno 15/11/2022. Il numero di persone ricoverate in queste aree è aumentato da 6.849 (15/11/2022) a 7.600 (22/11/2022) con un aumento relativo dell’11,0%. In aumento anche il tasso di occupazione calcolato dal Ministero della Salute ai fini degli indicatori decisionali ai sensi del DL 105/2021 relativi ad una data di poco successiva (24 novembre 2022) che era pari al 12,0% vs 11,0% al 17 novembre 2022.

• Sei Regioni sono classificate a rischio alto tutte per molteplici allerte di resilienza ai sensi del DM del 30 aprile 2020; tredici sono a rischio moderato e 2 classificate a rischio basso. Quindici Regioni/PPAA riportano

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