Il certificato verde non è legato alla fine dello stato di emergenza. Le norme per disciplinare la certificazione verde saranno ancora in vigore. E’ una delicata questione sulla quale il governo ancora non si è espresso.
Negli uffici si tornerà a lavorare in presenza, ma lo smart working potrà continuare previo accordo tra l’azienda e i dipendenti.
Il 31 marzo segnerà la fine dello stato d’emergenza, proclamato la prima volta a gennaio 2020 da Conte e rinnovato di volta in volta. Il progressivo allentamento delle misure cambierà di nuovo le abitudini degli italiani che, probabilmente, cercheranno di tornare alla vita pre-Covid. Ecco i provvedimenti nel dettaglio.
Con la fine dello stato di emergenza si chiuderebbe l’attività del Comitato tecnico-scientifico e del commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, e della sua gestione della campagna vaccinale. Il Comitato è un organo consultivo del governo strettamente legato all’emergenza.
Fino al 15 giugno i lavoratori pubblici e privati dovranno esibire al lavoro il Super Green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid. Nessuna novità per l’obbligo vaccinale agli over 50. L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato è vietato con sanzioni che vanno da 600 a 1.500 euro.