Covid, Costa (sottosegr. Salute): “Uscire da stato di emergenza sarebbe segnale fondamentale per il Paese”

AgenPress. “È importante uscire dallo stato di emergenza. Sarebbe un segnale fondamentale per il Paese, per i cittadini e significherebbe un ulteriore segnale di ritorno alla normalità.”

Così il sottosegretario alla Salute Andrea Costa intervenuto a Restart 264 su Cusano Italia TV. “Noi tutti ovviamente vogliamo uscire dallo stato di emergenza, è chiaro che lo stato di emergenza permette di avere una struttura commissariale che ci consente di gestire il piano vaccinale con un’efficienza maggiore.

E quindi io credo che ipotizzare un prolungamento almeno fino a quando non sarà completato l’obiettivo dell’immunità di gregge e magari verificare cosa succederà a settembre-ottobre con eventuali varianti ed eventuali situazioni da monitorare, credo che un arco temporale che si va a porre tra la scadenza a fine luglio e la scadenza ipotizzata di fine anno possa essere un punto di mediazione ragionevole e di buon senso. Poi è chiaro dovremmo valutare quella che sarà la situazione però valutando i dati di oggi e proiettandoli nel futuro, nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, io credo che sia ragionevole pensare ad un paio di mesi di proroga, tre mesi per arrivare fino a ottobre.”

Sul caos AstraZeneca e sull’indicazione di somministrare il vaccino anglo-svedese agli over 60: “Siamo difronte a scelte che la politica fa, di cui la politica si assume la responsabilità ma sono scelte che si basano su criteri scientifici. Quando abbiamo dato queste indicazioni su AstraZeneca le abbiamo date sulla base delle indicazioni e dei parametri scientifici del CTS e di Aifa.

Siamo in uno di quei casi in cui è più la scienza che detta le linee e che dà gli elementi alla politica per fare le scelte. E’ chiaro che su AstraZeneca ci sono stati una serie di episodi di comunicazione che certamente non hanno aiutato a consolidare il rapporto di fiducia tra questo vaccino e i cittadini.

Quando Ema dà un parere è ovvio che non può che discendere dal fatto che parliamo di un vaccino che ha superato tutte le certificazioni degli enti regolatori ed ovvio che è autorizzato per tutti i cittadini dai 18 anni in su, però la valutazione che è stata fatta deriva dallo scenario che cambia.

Il rischio di AstraZeneca non è cambiato, gli effetti avversi non sono aumentati. Ma oggi di fronte ad uno scenario cambiato, di fronte al fatto che i nostri anziani sono in sicurezza, i nostri fragili sono in sicurezza e possiamo ulteriormente ridurre questo fattore di rischio evitando la somministrazione di questo vaccino ai più giovani, io credo che sia una indicazione che vada nel buon senso e che raccolga quelle che sono le indicazioni della comunità scientifica.”

Sulla variante Delta e la finale degli Europei in Inghilterra. “Credo che siamo di fronte ad un evento ormai organizzato, strutturato, con investimenti compiuti, quindi è molto difficile che possano esserci dei cambiamenti, del resto l’Uefa si è già espressa in tal senso. Detto questo, la riflessione del premier Draghi è stata di assoluto buon senso. Per quanto riguarda la variante Delta, monitoriamo quotidianamente quello che succede in Gran Bretagna, è stata messa una quarantena di 5 giorni per chi arriva dal Paese. Abbiamo fatto un grande investimento per potenziare il sequenziamento perché in questa fase in cui ci sono pochi contagi abbiamo la possibilità di tornare a tracciare. L’obiettivo più importante comunque è quello di continuare a vaccinarci perché i dati ci dicono che con 2 dosi siamo protetti oltre l’80% dalla variante Delta, questo ci aiuterà ad affrontare meglio eventuali problemi”.

 

 

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