Cospito, l’avv. Albertini (legale dell’anarchico): “E’ una persona che non mangia da 4 mesi, vicina al punto di non ritorno”

AgenPress. Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

Sulle condizioni di salute di Cospito. “Non sono un medico, posso semplicemente rappresentare ciò che mi appare. A me sembra una persona veramente provata. Le informazioni che vengono diramate con toni rassicuranti, non trovano riscontro. A me sembra una storia estremamente drammatica. Un uomo che da 4 mesi non si nutre più e che è vicino a un punto di non ritorno. Non capisco il ministro Nordio a quale informazioni attinga. Sabato scorso l’hanno ricoverato, per cui così bene non sta. Evidentemente la situazione è stata ritenuta catastrofica anche dai dirigenti del carcere di Opera, che a distanza di pochi giorni la situazione possa essere cambiata non mi sembra plausibile”.

Cospito ha ripreso a mangiare? “Non è vero. Ha provato ad assumere uno yogurt al miele e l’ha rimesso. Non si alimenta da 4 mesi. Sono informazioni diramate non so da chi, non certo da Cospito che non può parlare. Può darsi anche che vi sia un interesse a mantenere basso un livello di tensione anche politica che si è sviluppata su questa vicenda. Può darsi che la finalità sia questa”.

Alimentazione forzata. “Tutto ciò che dovrebbe avere un margine di segretezza viene immediatamente diramato. Ho avuto modo di leggere, inviatomi da un giornalista, il parere che il governo ha richiesto al Comitato di bioetica. Mi sembra che, con argomenti poco convincenti già dal tenore delle domande, questa eventualità il governo la stia mantenendo aperta, tant’è vero che sta cercando un sostegno giuridico. Dal mio punto di vista non sarebbe possibile. Ho sentito tanti accademici, membri della Consulta e dicono che non sarebbe possibile”.

Sulle manifestazioni pro-Cospito. “Se all’interno di una manifestazione qualcuno commette un reato ne risponderà, non è che una manifestazione sia un reato di per sé. Dovremo essere lieti che qualcuno stia manifestando il proprio punto di vista. Chiedere a Cospito (che sta da 9 mesi in 41 bis, che non mangia da 4 mesi, che è un anarchico e dunque non si erge a giudice dei comportamenti altrui) di commentare e sanzionare ciò che avviene mi sembra una richiesta che esuli dal personaggio”.

Sul 41 bis. “Sciascia diceva che la mafia si combatte con i libri e non con l’antimafia, si combatte con scuola, cultura, miglioramento delle condizioni sociali, la prima domanda che mi porrei è: è stato fatto qualcosa in questi ultimi 20 anni in questo senso? Detto ciò, se ci fosse la finalità di recidere un rapporto tra sodali, tra associati interni e esterni al carcere, avrebbe un senso. Il 41 bis per come lo applichiamo noi oggi ha un surplus di afflittività tant’è che anche il garante nazionale parla di carcere duro e i garantisti lo ritengono privo di logica perché non corrisponde alla finalità per il quale è stato inserito. La finalità vera dovrebbe essere quella di recidere le comunicazioni. Al momento si tratta di prescrizioni di mera afflizione”.

Sul motivo per cui ha deciso di diventare il legale di Cospito. “La vicenda di Cospito guarda a questioni estremamente importanti, è interessante anche da un punto di vista professionale cimentarsi nell’agone di ragionamenti così difficoltosi ma anche interessanti da portare avanti. Perché Cospito ha accettato la mia difesa? In passato alcuni detenuti politici hanno rifiutato la difesa, io sto assumendo un ruolo di difesa tecnica, la difesa politica se la fa da sè”.

 

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