Corte dei conti. Allarme Pnrr su ritardo del piano di attuazione dei progetti. Cronoprogramma iniziale, pari a circa 15 mld di euro a fine 2023

AgenPress – “La nuova pianificazione ha previsto una traslazione in avanti delle spese previste per il triennio 2020-2022, con inizio nel 2023 e con un’accelerazione di 5 mld. Nel successivo biennio è invece previsto un picco di spesa. Ci sono margini di ulteriore sviluppo. Nel 2022 risultavano raggiunti tutti gli obiettivi fissati per il 2022. Per i 52 obiettivi nazionali la Corte dei Conti nota un tasso di raggiungimento del 62%. Prosegue poi il percorso riformatore della pubblica amministrazione. Vanno a rilento i pagamenti legati a politiche agricole, istruzione scolastica ed efficienza energetica dei comuni. La spesa delle amministrazioni sostenuta fino alla fine del 2022 è stata di oltre 23 miliardi di euro. I dati Regis mostrano una territorializzazione del Piano: assegnati oltre 72 miliardi di finanziamenti e la mappatura evidenza che il 39,2% delle risorse sono andate al Sud e alle isole, il 30% al Nord, il 15% al Centro. Emerge quindi una corsia preferenziale per il Mezzogiorno”.

Così Angelo Maria Quaglini, consigliere delle Sezioni riunite della Corte dei Conti, è intervenuto presentando la relazione semestrale 2023 sul Pnrr della Corte dei Conti nella Sala della Regina di Montecitorio.

“Il recupero nel trend di spesa avrà luogo a partire dal 2023, esercizio nel quale è prevista un’accelerazione, rispetto al quadro iniziale, di oltre 5 miliardi. Al termine dell’anno in corso, nonostante il recupero, il livello della spesa cumulata dovrebbe rimanere inferiore di quasi 15 miliardi rispetto al quadro finanziario iniziale. Nel successivo biennio 2024-2025 è poi stimato il picco di spesa, con valori annuali che supereranno i 45 miliardi”.

Va delineandosi, inoltre, “l’effetto della spesa del Pnrr sull’indebitamento netto, pari, rispettivamente, a 0,3 e 1 punto percentuale di Pil nel 2022 e 2023. L’impatto cresce progressivamente e diviene maggiormente intenso nell’ultimo triennio 2024-2026 (in via cumulata 4,3 punti percentuali di prodotto), in coerenza peraltro – si legge ancora nel documento – con la quantificazione già esposta dal Governo nella Nota di aggiornamento al Def”.

“Il Pnrr è un’opportunità straordinaria per l’ammodernamento del Paese e per superare i divari che contrastano la sviluppo e la crescita”: lo ha dichiarato in un messaggio il presidente della Camera Lorenzo Fontana alla presentazione della Relazione semestrale 2023 sul Pnrr della Corte dei conti in corso oggi, martedì 28 marzo, nella Sala della Regina di Montecitorio.

Dalla relazione della Corte dei Conti sul Pnrr “emerge indiscutibilmente il ruolo fondamentale della magistratura contabile, chiamata oggi ad affiancare i tradizionali compiti che la costituzione e le leggi ordinarie attribuiscono a garanzia dei conti pubblici e della corretta gestione della finanza pubblica alla verifica del rispetto degli impegni assunti con il Piano nazionale di ripresa e resilienza”, ha scritto ancora il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel saluto letto nel corso della presentazione.

“A febbraio 2023, ammontino a 4,8 miliardi i fondi che le Amministrazioni centrali titolari di interventi hanno trasferito ai soggetti attuatori o ai realizzatori delle specifiche iniziative di spesa. Circa il 70% di quanto ricevuto in disponibilita’ (7 miliardi) dai conti centrali su cui transitano le somme del Fondo di rotazione Next Generation Eu-Italia”.

“Considerando anche i trasferimenti diretti a valere sui conti centrali – si legge nel rapporto –  il complesso dei pagamenti dalle contabilità di tesoreria agli attuatori e ai realizzatori raggiunge il totale di 6 miliardi, interessando 97misure; i destinatari di tali fondi sono stati in larga maggioranza le società pubbliche e gli enti territoriali”. La Corte rileva, peraltro, che il confronto “tra cronoprogramma finanziario e il complesso delle risorse per nuovi progetti del Pnrr porta ad evidenziare come oltre la meta’ delle misure interessate dai flussi mostri ritardi o sia ancora in una fase sostanzialmente iniziale dei progetti”.  La Relazione si sofferma anche sulle dotazioni organiche.

Nel semestre in corso l’avanzamento del Pnrr “impone ulteriori 27 obiettivi europei”.  Sulla base della relazione della Corte dei Conti, i “possibili ostacoli alla relativa tempestiva realizzazione sono stati identificati nelle tempistiche di adozione dei provvedimenti normativi e regolamentari, nella chiusura di eventuali procedure di gara e di aggiudicazione dei contratti, nel rischio di partecipazione ai bandi di un numero di soggetti inferiore al livello atteso, nella rendicontazione dei progetti e in criticità settoriali, in particolare nei progetti in materia di idrogeno”.

Nel primo semestre 2023 “il quadro degli obiettivi da conseguire comprende anche ulteriori 54 scadenze nazionali, di cui 12 derivanti da scelte di riprogrammazione operate dalle Amministrazioni responsabili”.

“Le modalità di reclutamento del personale dedicato al Pnrr con formule non stabili – si evidenzia – hanno fatto emergere non poche difficoltà, per le amministrazioni, nel garantire la continuità operativa delle strutture che, al contrario, necessiterebbero di un quadro di risorse certo per tutto l’orizzonte temporale del Piano”.

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