Coronavirus. Scandurra, “ignorare Crif per rilanciare il Paese”

Il giornalista evidenzia la necessità di bypassare le banche dati creditizie per rilanciare economia anche dopo la pandemia

Agenpress – “Finanziamenti di Stato? Garanzia pubblica agli istituti di credito per immettere liquidità immediata nel sistema? E’ inutile regalare un ombrello a chi ha già l’impermeabile, noncuranti di chi resta invece a torso nudo sotto la pioggia”. Lo afferma Maurizio Scandurra nella sua opinione quotidiana ad Agenpress.

L’Associazione Bancaria Italiana così come Giuseppe Conte, Roberto Gualtieri, Luigi Di Maio e tutti gli ‘illuminati’ che popolano i vari dicasteri del Governo ignorano però il problema principale: le segnalazioni nelle centrali rischi interbancarie, del tutto identiche a macchie indelebili capaci di resistere indefesse anche al miglior candeggio, anche a fine pandemia. Vanno risolte definitivamente perchè non siano più di ostacolo agli imprenditori italiani maggiormente provati che dal 2008 patiscono il dramma di una crisi senza precedenti”.

Perché “il virus che ammalora i conti di famiglie e imprese non si chiama Covid-19 – puntualizza Scandurra – bensì Crif, CTC, Experian e Banca D’Italia. Alias, le famigerate liste nere in stile graticola che al confronto Girolamo Savonarola è un novellino: tutte quelle banche dati che hanno irrimediabilmente condannato consumatori e PMI al peggiore degli ergastoli. Ovvero, l’impossibilità di accedere al credito al consumo per via di ritardi o mancati pagamenti dovuti a morsa delle crisi. Una morte civile da cui è per lo più davvero impossibile chiamarsi fuori. Una ‘risurrezione’ che metterebbe a dura prova su questa terra anche il buon Gesù”, chiarisce il giornalista.

Una vera e propria, sacrosanta battaglia sociale nella quale ha ottenuto importantissimi risultati a livello nazionale il Dottor Luca Pacini, stimato professionista del settore bancario tra gli esperti più autorevoli e competenti sul tema della corretta difesa e ripristino della reputazione di merito creditizio”, sottolinea.

Ma c’è di più: “Sono più di 16 milioni al momento – riferisce Scandurra – gli italiani segnalati. Non si può umanamente essere cattivi pagatori per sempre. Complice una burocrazia inestricabile anche per la sospensione delle rate di mutui e prestiti effettivamente di fatto riguardanti una piccola platea di cittadini”.

Ed ecco, allora, la proposta: “Ignorare qualsivoglia segnalazione negativa subito. E, possibilmente, cancellarla. Tabula rasa. Azzerarle tutte per ridare fiato alle aziende più malmesse, indipendentemente da Coronavirus e aiuti di Stato”, auspica il giornalista.

Che riprende: “Nel ‘53 fu dimezzato il debito di guerra alla Germania, vorranno ora mica Stato e banche rifiutarsi di condonare al povero cristo di turno i ritardi o le insolvenze da sopravvivenza delle rate impagate o scadute per frigo e lavastoviglie, piuttosto che per il furgoncino o i macchinari da lavoro?”, conclude Scandurra.

Sull’argomento interviene anche l’Avvocato Emanuele Crozza, penalista nonché specializzato in diritto bancario e crisi d’impresa: “Per un debitore, il problema non sta tanto nell’affrontare o risolvere le pendenze aperte a proprio carico, quanto il cancellare gli strascichi che pesano come una spada di Damocle sul suo futuro finanziario. Un cittadino può anche saldare ciò che deve, mentre gli è impossibile far dimenticare al mondo del credito di aver avuto dei debiti”.

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