Coronavirus. Rezza (I.S.S.). Fare ancora sacrifici. Al Sud il pericolo non รจ ancora scampato

Agenpress – “Quanto manca all’alba? Mi sembra che i segnali positivi da qualche giorno comincino ad esserci. Stanno diminuendo i numeri per quanto riguarda i casi, soprattutto se andiamo a vedere il numero di casi per data di comparsa dei sintomi. Abbiamo una diminuzione del numero riproduttivo che ci dice quando si stia trasmettendo l’infezione e c’รจ una minor pressione sugli ospedali delle zone colpite. Qualche segnale di ottimismo potrebbe anche esserci, ma bisogna continuare a tenere alta la guardia, a fare sacrifici, almeno per un po’. Almeno fino a Pasqua bisogna aspettare per vedere se questo trend si consolida e poi riuscire a capire che tipo di misure bisogna prendere per riaprire gradualmente almeno un po’ l’Italia”.

Cosรฌ Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanitร .

Sugli studi secondo i quali ci sarebbero dieci milioni di persone immuni in Italia:ย “Questa รจ una cosa che nessuno sa. Addirittura uno studio dell’Imperial College, che io pensavo fossero dei matematici piuttosto seri, stimano circa dieci milioni di persone immuni in Italia. Non so come escano fuori questi numeri. Anche i modelli possono sbagliare. Pensare che il dieci percento della popolazione italiana si sia giร  infettata รจ veramente improbabile. Io dico magari. Vorrebbe dire che moltissima gente si รจ infettata senza saperlo e quindi per il virus la vita diventerebbe piรน dura. Io non credo perรฒ che le cose stiano cosรฌ e solo gli studi di sieroprevalenza ben fatti potrebbero dirci la veritร ”.

Sulle ipotesi legate al giorno del contagio zero: “Contagio zero entro i primi di maggio? Questa ipotesi รจ il risultato di un modello che per quanto possa essere serio non so se tiene conto del fatto che il virus potrebbe continuare a circolare nei nostri paesi con focolai epidemici che scoppierebbero di volta in volta. Sarebbe bello arrivare a casi zero, ma non credo che questo sia uno scenario plausibile. Mi sembra troppo ottimistico”.

Sul motivo della letalitร  maggiore del Coronavirus in Italia e in Lombardia rispetto ad altre zone: “L’inquinamento atmosferico fattore da tenere in considerazione? No, questa mi sembra veramente teoria. La veritร  รจ che noi abbiamo una popolazione molto anziana, con tante patologie di base, per cui purtroppo va piรน facilmente incontro ad un esito in fausto. Poi certamente gli ospedali sono sotto stress, sopratutto in Lombardia, ed รจ naturale che non tutti possono andare in ospedale in tempi moto rapidi e questo puรฒ comportare un ulteriore aumento del tasso di letalitร . Ma la Lombardia ha un sistema ospedaliero molto forte, molto piรน forte di quello di altre regioni italiane, e gli operatori sanitari hanno fatto un grande sforzo per assicurare al maggior numero di persone la migliore assistenza”.

 

Sull’impatto del virus al sud: “Pericolo scampato? Non sarร  mai scampato finchรฉ non avremo vaccinato la gran parte delle persone. E il vaccino non รจ ancora disponibile. E non lo sarร  per mesi. Abbiamo perรฒ una finestra di opportunitร  per intervenire al sud. Questo vuol dire prepararci ad identificare prontamente tutti i casi, rintracciare i controlli, contenere eventuali focolai che scoppino”.

 

Questione tamponi: “Vanno fatti in maniera mirata alle persone che hanno sintomi. Purtroppo a volte si arriva tardi a fareย  tamponi a queste persone. Abbiamo avuto un problema che riguarda i reagenti. Per cui c’รจ un problema di fattibilitร  a fare i tamponi a piรน persone, soprattutto agli asintomatici. Soprattutto รจ un problema di fattibilitร  quello del limitato numero di tamponi. E poi bisogna fare i tamponi in maniera mirata, non si puรฒ pensare di testare tutta la popolazione. Anche perchรฉ oggi potrei risultare negativo al test. E domani invece essere positivo”.

 

Sui farmaci efficaci:ย “Mi auguro si trovino, arrivino, perรฒ aspetto di vedere soprattutto quelli che sono i risultati delle prove sperimentali per valutarne l’efficacia. Per ora non abbiamo ancora risultati da studi sperimentali controllati circa l’efficacia di certi trattamenti”.

 

Sul ritorno alla normalitร : “E’ presto per fare previsioni. Fino a Pasqua probabilmente ci terremo questi provvedimenti, nel frattempo si comincerร  a pensare a come, se e quando riaprire gradualmente le attivitร , in modo particolare quelle produttive. Sappiamo giร  da ore che bisognerร  farlo in sicurezza. La fine di queste misure cosรฌ stringenti non sarร  un tana libera tutti. Dovremo essere avveduti e prudenti”.

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