Coronavirus. Amsi e UMEM, lanciano ”l’osservatorio interculturale per intensificare la prevenzione e l’informazione sanitaria”

AgenPress – Sono ormai diverse le segnalazioni di trasferimenti di immigrati positivi al Covid-19 alle navi da quarantena in Sicilia,in piu facendo perdere a queste persone il diritto a continuare l’accoglienza nei centri dove erano ospitati. Già come associazione medici di origine straniera in Italia(Amsi) ,Unione medica euro mediterranea (Umem),la comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e il Movimento internazionale interprofessionale Uniti per Unire(UXU), troviamo incomprensibile voler spostare in Sicilia persone che devono osservare il periodo di quarantena, ma troviamo anche pericoloso per la salute pubblica che persone positive al Covid-19 siano imbarcate insieme ad altri migranti su una nave. 

Ormai tutti sanno che i medici ,professionisti della sanità e le strutture pubbliche e private hanno compiuto sforzi enormi per contrastare la diffusione  di questo coronavirus, perciò è con un senso di dispiacere misto a sdegno che osserviamo episodi che possono vanificare tutti questi sforzi, per giunta a danno di una fascia della popolazione già provata per molti aspetti. Per questa ragione Amsi, Umem ,Co-mai e Uniti per Unire sono impegnate giornalmente ormai da diversi mesi, a fornire informazioni e consulenze alle comunità immigrate sia in Italia che all’estero tramite interviste tv-satelitari e giornali internazionali.

In collaborazione con le Associazioni e le  Comunità di origine straniera  intendiamo ad  organizzare ”l’Osservatorio interculturale  sul Covid-19” con il compito di informare adeguatamente la popolazione  e gli ospiti del Sistema d’accoglienza territoriale sull’epidemia, sulle procedure di assistenza medica delle strutture sanitarie pubbliche, sui corretti comportamenti di prevenzione e di verificare nel contempo l’andamento dei contagi e delle guarigioni.

“Affinché sia possibile aumentare l’efficacia di questa iniziativa chiediamo la collaborazione delle Asl, delle Regione e delle categorie professionali particolarmente impegnate su questo fronte come i medici di famiglia , pediatri , medici universitari, infermieri ,psicologi ospedalieri e del territorio ,italiani e di origine straniera, nonché le istituzioni responsabili delle attività d’accoglienza insieme ad associazioni e comunità impegnate a favore dell’ integrazione, da attivarsi mediante la condivisione formale con appositi protocolli operativi. Secondo le nostre statistiche Amsi ,Umem,UXU e Co-mai Il 5,5% dei contagiati  totali in Italia sono di origine straniera di cui l’1,5% migranti irregolari .Servono più informazioni e comunicazioni alle comunità di origine straniera sui protocolli da seguire e la tutela del diritto alla salute per tutti e combattere la paura di recarsi nelle strutture sanitarie pubbliche da parte chi è irregolare o ha un permesso di soggiorno scaduto” cosi dichiara Foad Aodi , Presidente Amsi e UMEM e membro GDL Salute Globale Fnomceo che ringrazia il Ministro dell’interno Luciana Lamorgese per aver ribadito con dati a mano che i migranti non portano il coronavirus cosi  come anche noi sosteniamo dall’inizio della pandemia .

 

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