Agenpress. Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia (PdF), si rivolge al cardinale Bassetti, presidente della Cei, dopo che il vescovo di Cremona ha bacchettato il sacerdote che a Soncino ieri ha celebrato Messa provocando lāintervento dei carabinieri: āDon Lino Viola, parroco a Soncino in provincia di Cremona, ha detto Messa ieri alla presenza di una decina di fedeli e i carabinieri gli sono saliti fin sull’altare intimandogli di smettere.
Ha resistito, non si ĆØ piegato, ha portato a termine la celebrazione. La fermezza di don Lino ĆØ stata davvero quella dell’uomo di fede. Ora basta “burattinate”, ridateci le funzioni religiose (uno per banco, con mascherine e senza contatti). E nessuno osi punire don Lino. Questo prete va solo ringraziato. Ha fatto il prete.
Il Popolo della Famiglia ĆØ schierato al suo fianco e ora dice basta a questo sopruso che sta diventando inaccettabile. Torneremo nelle nostre chiese, autorizzati o meno. Esimio cardinale Bassetti, abbiamo sempre sostenuto la prudenza della Cei in queste settimane, ma se permettiamo lāapertura persino delle librerie mentre i carabinieri danno lāassalto agli altari, si rischia di passare dalla prudenza alla paviditĆ di don Abbondio, contro cui si ĆØ giĆ espresso Papa Francesco.
Questo ĆØ un casus belli di intollerabile gravitĆ e puĆ² essere utile solo se permetterĆ la riapertura da sabato 25 aprile delle Messe ācum populoā a porte chiuse con le giĆ citate misure di sicurezza, che peraltro non vengono rispettate nĆ© nei supermercati nĆ© nelle tabaccherie.
Il coraggio di don Lino sarĆ allora ancor piĆ¹ da ringraziare. Si sta agendo con la solita inversione della logica: per il Popolo della Famiglia occorrerebbe essere molto piĆ¹ accorti nella ripresa delle attivitĆ economiche quotidiane, consentendo invece quelle che sono tranquillamente regolamentabili e saltuarie come le Messe. Che Dio illumini chi ci governaā.