AgenPress – Colpa delle sanzioni internazionali (per lo sviluppo del programma nucleare), del blocco Covid e della furia degli eventi atmosferici, come il tifone Maysak che nell’ultimo scorcio del 2020 ha devastato il Paese.
Elencate le cause della possibile scarsità di cibo, il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un ha chiesto alla popolazione di prepararsi a “una crisi difficile”, paragonabile solo alla carestia che colpì il Paese negli anni ’90. Si stima che in quella circostanza morirono circa 3 milioni di persone.
Durante un discorso al plenum del Comitato Centrale del Partito del Lavoro, Kim Jong-un ha anche aggiunto che la Corea del Nord avrebbe potenziato le misure restrittive per arginare la pandemia nonostante lo stress che tali provvedimenti arrecano all’economia.
Kim Jong-un ha esortato i funzionari a sviluppare strategie per aumentare la produzione agricola, dicendo che la situazione alimentare “sta diventando tesa”.
Kim ha quindi affermato che l’economia del Paese ha mostrato “un miglioramento nel suo insieme” nei primi sei mesi del 2021, con una produzione industriale in crescita del 25% rispetto all’anno precedente.
Oltre a una serie di disastri naturali, tra cui inondazioni e danni provocati dalle tempeste, e la pandemia di coronavirus, il Paese asiatico è anche soggetto a dure sanzioni internazionali a causa del suo programma di armi nucleari.
La Corea del Nord si è mossa rapidamente per chiudere i suoi confini con la diffusione del Covid-19 e ciò ha avuto un forte impatto sul commercio estero con la Cina, che è considerata l’ancora di salvezza del Paese.
Per quanto riguarda le voci positive, il leader nordcoreano ha sottolineato la buona performance della produzione industriale il cui incremento è pari al 25% rispetto allo scorso anno.