Confederazione Aepi: “Un nuovo modello di welfare, il governo ci ascolti”

AgenPress. Al convegno Un nuovo modello di welfare”, promosso dalla Confederazione AEPIAssociazioni Europee di Professionisti e Imprese, politica, istituzioni e mondo del welfare si sono confrontati sulla situazione attuale e gli interventi necessari e non più rinviabili per il rilancio economico e sociale del sistema Italia.

Welfare, lavoro, la chance del Pnrr e del Giubileo 2025 con il filo rosso delle riforme per rimettere al centro dell’agenda politico-sociale la crescita del Paese in un panorama di necessaria trasformazione del mondo del lavoro. Emergono con forza nuovi bisogni di competenze professionali uniti alla necessità di maggiore semplificazione, di più tutele ai lavoratori e di un reale sostegno alle imprese. Tutti d’accordo, l’Italia deve voltare pagina anche con l’aiuto e le proposte dei corpi intermedi.

Lo ha evidenziato con vigore il sottosegretario per le Politiche del Lavoro, Claudio Durigon: “Nella manovra c’è poco sul welfare. Sarà un tema che andremo a dibattere da gennaio, abbiamo intenzione di costruire, d’accordo con il ministro, un decreto Lavoro, in cui il welfare sarà al centro. Abbiamo dato un indirizzo – ha continuato – in manovra, come sul reddito di cittadinanza con soluzioni che andassero ad agire sul rimettere in gioco le persone. Nel 2023 toccherà mettere mano sulla formazione, sul matching domanda-offerta di lavoro, c’è tanta carne al fuoco”. Per Durigon sarà centrale il ruolo dei corpi intermedi, come Aepi. “Sono sentinelle che percepiscono le esigenze del territorio. Bene l’iniziativa di Aepi che ci fa capire cosa serve oggi alla piccola e media impresa. Prenderemo in considerazione le loro iniziative per i prossimi decreti”, infine riguardo ai voucher, “sono risposta concreta, senza colore politico. Vi sono forze sindacali e politiche contrarie, ma ci sono alcuni settori legati alla stagionalità, pensiamo anche al Giubileo 2025, che devono avere strumenti agili per il lavoro, per operare nella legalità. Il contesto socioeconomico che viviamo non può rimanere bloccato, riguardo ai contratti a termine condivido le riforme nella proposta di legge della Confederazione Aepi” ha concluso.

Al dibattito ha preso parte anche monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero vaticano per l’Evangelizzazione, delegato per il Giubileo 2025, che ha sottolineato il ruolo dei grandi eventi per il rilancio economico e sociale del Paese, “Il Giubileo capita ogni 25 anni, ci aspettiamo almeno 30-32 milioni di visitatori, nel 2016 sono stati oltre 22 milioni i pellegrini che hanno attraversato la Porta Santa. Il Giubileo 2025 nasce nel segno della speranza ed è il primo che guarda a generazioni nate nell’era di Internet, parleremo ai giovani di tutto il mondo, che chiedono più ascolto e attenzione. Lanceremo una app per i pellegrini, per poter utilizzare tutti i servizi legati al Giubileo, uno strumento innovativo per vivere al meglio l’esperienza di fede e di viaggio. Ci aspettiamo un grande indotto, che porterà a una significativa crescita, forse qualche punto di Pil, non solo per la città di Roma, ma per tutta l’Italia”. Per l’alto prelato “è una grande sfida e una grande opportunità insieme al Pnrr, che porterà non solo alla realizzazione di grandi opere ma anche miglioramento della viabilità e della vita di cittadini e visitatori La macchina del Giubileo è già in moto, c’è grande collaborazione tra la Santa Sede e il governo e il commissario governativo, quindi guardiamo avanti”.

A conclusione il presidente dell’Aepi, Mino Dinoi, ha tirato le somme richiamando alla responsabilità: “Se abbiamo ripreso a parlare di riforma del welfare, taglio del costo del lavoro, sburocratizzazione, significa che è tornata la politica, ma anche che questi temi erano rimasti sotto al tappeto. Oggi le micro e piccole imprese hanno problemi di sopravvivenza per il caro bollette, i rincari e hanno diritto ad avere risposte. Si parla di taglio della burocrazia, ma per ogni legge ne arriva un’altra che rimette tutto in discussione e così ripartiamo ogni volta da zero. Abbiamo bisogno che la politica si assuma la responsabilità di interventi innovativi di lungo periodo, per anni sono state date risposte emergenziali e i tecnici hanno oscurato i politici, oggi va invertita la rotta. Vogliamo che le parti sociali, i corpi intermedi, siano coinvolti, auspicando che non siano sempre gli stessi soggetti, perché vanno accolte quelle organizzazioni che rappresentano lavoratori, professionalità, ambiti nuovi finora senza voce”. Riguardo ai voucher Dinoi ha ribadito che “vanno incontro a quelle piccole realtà che non hanno la possibilità di attivare contratti di lunga durata, mettendo però al centro legalità, sicurezza e occupazione. Questa legge di bilancio è arrivata di corsa, ora dobbiamo valutare il governo dal prossimo anno, dai prossimi passi, e confrontarci sui temi. I grandi eventi sono occasione per rilanciare il Paese, non dobbiamo avere paura dello sviluppo, dei controlli. Noi tutti contribuiremo a tenere alto il livello del sistema Paese”.

Al convegno hanno partecipato anche Marco Delogu, presidente dell’Azienda speciale Palaexpo, Rita Palombi (coordinatrice Aepi Lazio), Stefano Cocco (responsabile Aepi per il settore Ho.Re.Ca.). Alla tavola rotonda moderata dalla vicepresidente Aepi delegata al welfare, Patrizia Gabellone, sono intervenuti Franco Bettoni (presidente Inail), Anna Dipace (rettrice Università telematica IUL), Angelo Raffaele Margiotta (segretario generale Confsal) e Beatrice Lorenzin (senatrice PD).

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