Condannò Berlusconi. Il figlio (magistrato) del giudice Antonio Esposito fu indagato per droga

Agenpress – “Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà, a mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia. L’impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto. In effetti hanno fatto una porcheria perché che senso ha mandarla alla sezione feriale? Voglio per sgravarmi la coscienza, perché mi porto questo peso del… ci continuo a pensare. Non mi libero. Io gli stavo dicendo che la sentenza faceva schifo”.

Il processo Mediaset nei confronti di Silvio Berlusconi per frode fiscale fu “un plotone d’esecuzione”. A dirlo il relatore in Cassazione, il magistrato Amedeo Franco, in una registrazione riportata dal Riformista. “Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà… A mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia… L’impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto”, affermò Franco nel 2013 in un incontro, dopo la sentenza di condanna, con Berlusconi e alcuni testimoni, uno dei quali registrò la conversazione.

Franco riferisce che Esposito sarebbe stato “pressato” per pilotare la sentenza perché suo figlio anch’egli magistrato era indagato dalla Procura di Milano per “essere stato beccato con droga a casa di…”.

Sempre secondo Franco, “i pregiudizi per forza che ci stavano… si potesse fare… si potesse scegliere… si potesse… si poteva cercare di evitare che andasse a finire in mano a questo plotone di esecuzione, come è capitato, perché di peggio non poteva capitare”.

La conclusione del relatore di Cassazione, nel colloquio è che “si poteva cercare di evitare che andasse a finire in mano a questo plotone di esecuzione, come è capitato, perché di peggio non poteva capitare”.

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