Codici: smascherata l’ennesima truffa del pellet, attenzione alla contraffazione

AgenPress. La truffa del pellet colpisce ancora. Due imprenditori sono stati denunciati per aver venduto come pregiato un prodotto di cui in realtà non è stato possibile rintracciare origine e tipologia. Un’operazione importante, l’ennesima, quella condotta dalla Guardia di Finanza, a cui va il plauso dell’associazione Codici, impegnata a tutelare i consumatori anche in questo ambito.

“Negli ultimi anni sul pellet si è registrata un’evoluzione della truffa – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, ovvero a quella che potremmo definire classica del mancato invio della merce acquistata dai consumatori, si è aggiunta quella della vendita di un prodotto contraffatto. È una delle conseguenze dell’impennata dei prezzi provocata dai rincari nel mercato energia e dell’aumento della domanda per la ricerca di soluzioni alternative in virtù del caro bollette. Ora il costo del pellet sta calando, ma il pericolo contraffazione è sempre presente, come dimostra questa nuova, importante operazione condotta dalla Guardia di Finanza”.

I due imprenditori sono stati denunciati per frode in commercio, violazione dei diritti di privativa industriale e omissione delle cautele contro gli infortuni del lavoro. I finanzieri del Gruppo di Pavia, insieme ai colleghi del Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma, hanno sequestrato 25 tonnellate di pellet stoccate in un capannone di Borgo San Siro in provincia di Pavia.

Le Fiamme Gialle hanno accertato che, una volta prodotto, il pellet veniva confezionato in imballaggi che riportavano marchi qualitativi e di conformità contraffatti, utilizzando un noto logo del settore pur non avendone autorizzazione e licenza necessaria. Sul mercato è così finito un prodotto reclamizzato come realizzato con legno pregiato, quando in realtà non è stato possibile tracciare provenienza e tipologia specifica.

 

Advertising

Potrebbe Interessarti

Ultime Notizie