Cinghiali uccisi. Lav presenta querela. Le resposabilità sono in capo a Virginia Raggi

AgenPress – L’esecuzione dei sei cinghiali operata venerdì scorso a Roma in zona Aurelio, ricade sotto la piena responsabilità della Sindaca Virginia Raggi che nella procedura operativa per la rimozione dei cinghiali, nella sua doppia veste di Sindaca della Città Metropolitana di Roma e del Comune
di Roma Capitale, risulta coinvolta nella raccolta delle segnalazioni di presenza, nei
sopralluoghi, nella convocazione del tavolo operativo e infine nell’organizzazione
dell’intervento di rimozione.

“Tutte queste attività sono di primaria responsabilità del Comune di Roma Capitale e della
Polizia della Città metropolitana che lei dirige – precisa Massimo Vitturi, responsabile LAV
Animali Selvatici – che quindi ora non può negare il suo diretto coinvolgimento nelle operazioni che hanno portato allo sterminio di una famiglia di cinghiali in piena area urbana, o schermarsi dietro una Commissione d’inchiesta dello stesso Comune”.

La scelta della Sindaca Raggi appare ancora più grave perché, prima che gli animali fossero
uccisi, l’on. Michela Brambilla aveva dato piena disponibilità per farsi carico di quegli animali, trovando loro una adeguata sistemazione, come dichiarato ai media. L’aver ignorato questa alternativa ha comportato una “uccisione di animali non necessitata”, in violazione dell’articolo 544 bis del Codice Penale. Inoltre risulta che in diverse zone del territorio comunale sono presenti alcune gabbie-trappola che saranno utilizzate per la cattura di altri cinghiali, e per questo inviamo una diffida per la loro immediata rimozione.

“Il nostro ufficio legale è già al lavoro per individuare tutti i risvolti illegittimi della condotta
della prima cittadina romana, non escluso quello dell’intervento di chi ha effettuato la
telenarcosi, e di una veterinaria Asl dipendente regionale – prosegue la LAV – una querela per la crudele scelta di uccidere animali innocenti, giunti in città esclusivamente a causa della mala gestione dei rifiuti urbani”.
Gli animali selvatici non hanno infatti alcun interesse ad abbandonare le aree verdi dove sono nati, lo fanno esclusivamente quando possono trovare altre risorse alimentari che garantiscano il sostentamento anche delle loro famiglie. E’ evidente quindi che le responsabilità ricadono sulle condotte umane che hanno favorito l’insediamento di colonie di cinghiali in diverse parti della città di Roma.

“Nelle prossime ore depositeremo la querela – conclude la LAV – dopodiché la condivideremo sul nostro sito web www.lav.it così i tanti cittadini che si sono indignati per l’uccisione dei  cinghiali innocenti potranno scaricarla e dopo averla stampata e firmata consegnarla a proprio nome alle Forze di Polizia”.
Quanto accaduto venerdì sera, è un atto di una gravità inaudita, compiuto senza alcun rispetto della vita di alcuni cinghiali innocenti, la gran parte dei quali ancora cuccioli accompagnati dalla mamma. Vogliamo che il Protocollo tra Regione Lazio, Città Metropolitana e Comune di Roma
sia subito revocato in favore di un nuovo accordo che preveda una convivenza incruenta con gli animali selvatici, basata sul rispetto della loro vita e di poche semplici regole basilari, a cominciare dalla messa in opera dei migliori strumenti di prevenzione, primo fra tutti la ferrea gestione dei rifiuti urbani. Unitamente alla messa in pratica di azioni esclusivamente incruente nei casi di necessità di rimozione degli animali.

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