Cassazione. Crocifisso in aula non รจ discriminatorio. Cei, “non divide ma invita al dialogo”

AgenPress –ย  L’aula di una classe “puรฒ accogliere la presenza del crocifisso quando la comunitร  scolastica interessata valuti e decida in autonomia di esporlo, eventualmente accompagnandolo con i simboli di altre confessioni presenti nella classe e in ogni caso ricercando un ragionevole accomodamento tra eventuali posizioni difformi”.

E’ quanto ha stabilito la corte di Cassazione (sentenza n. 24414, pubblicata oggi) che a Sezioni Unite, si รจ occupata dell’affissione del crocifisso nelle aule scolastiche.

La Cassazione ha stabilito che la decisione di esporre il crocifisso deve essere presa dalla comunitร  scolastica โ€œin autonomiaโ€, e nel rispetto di tutti, valutando anche l’eventuale possibilitร  di accompagnarlo โ€œcon i simboli di altre confessioni presenti nella classeโ€, e sempre ricercando in ogni caso un โ€œragionevole accomodamento tra eventuali posizioni difformiโ€ tale da consentire “la convivenza delle pluralitร ”.
Per questo motivo, nella stessa sentenza, i giudici hanno annullato il provvedimento disciplinare, che prevedeva una sospensione di 30 giorni, inflitto a quel docente per aver rimosso il crocifisso allโ€™inizio delle sue lezioni, nonostante lโ€™ordine contrario ricevuto dal superiore scolastico.

A commento della sentenza della Corte di Cassazione, in serat, in una nota, monsignor Stefano Russo Segretario generale della Cei, sottolinea la conferma da parte dei giudici che “il crocifisso nelle aule scolastiche non crea divisioni o contrapposizioni ma รจ espressione di un sentire comune radicato nel nostro Paese e simbolo di una tradizione culturale millenariaโ€.

Inoltre โ€“ commenta ancora monsignor Russo pur riservandosi di leggere la sentenza nella sua integralitร  – โ€œla decisione della Suprema Corte applica pienamente il principio di libertร  religiosa sancito dalla Costituzione, rigettando una visione laicista della societร  che vuole sterilizzare lo spazio pubblico da ogni riferimento religioso. In questa sentenza la Corte riconosce la rilevanza della libertร  religiosa, il valore dellโ€™appartenenza, lโ€™importanza del rispetto reciprocoโ€.

โ€œรˆ innegabile che quellโ€™uomo sofferente sulla croce non possa che essere simbolo di dialogo โ€“ conclude il Segretario generale della Cei -, perchรฉ nessuna esperienza รจ piรน universale della compassione verso il prossimo e della speranza di salvezza. Il cristianesimo di cui รจ permeata la nostra cultura, anche laica, ha contribuito a costruire e ad accrescere nel corso dei secoli una serie di valori condivisi che si esplicitano nellโ€™accoglienza, nella cura, nellโ€™inclusione,ย nellโ€™aspirazione alla fraternitร โ€.

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