Card. Parolin, l’Ucraina ha il diritto di difendersi. Non può rinunciare alle armi se prima non lo fa la Russia

AgenPress – Nella guerra tra Russia e Ucraina, come in tutti i conflitti, “il disarmo è l’unica risposta adeguata e risolutiva a tali problematiche, come sostiene il magistero della Chiesa. Si rilegga, ad esempio, l’enciclica Pacem in terris di san Giovanni XXIII.

Si tratta di un disarmo generale e sottoposto a controlli efficaci. In questo senso, non mi pare corretto chiedere all’aggredito di rinunciare alle armi e non chiederlo, prima ancora, a chi lo sta attaccando”. Lo dice il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin in un’intervista a Limes.

“Il Vangelo  è annuncio di pace, promessa e dono di pace. Tutte le sue pagine ne sono piene”. “La Chiesa segue l’esempio del suo Signore: crede nella pace, lavora per la pace, lotta per la pace, testimonia la pace e cerca di costruirla. In questo senso è pacifista”. Parolin ricorda la posizione della Chiesa sulle armi: “Quanto al ricorso alle armi, il catechismo della Chiesa cattolica prevede la legittima difesa. I popoli hanno il diritto di difendersi, se attaccati. Ma questa legittima difesa armata va esercitata all’interno di alcune condizioni che lo stesso catechismo enumera: che tutti gli altri mezzi per porre fine all’aggressione si siano dimostrati impraticabili o inefficaci; che vi siano fondate ragioni di successo; che l’uso delle armi non provochi mali e disordini più gravi di quelli da eliminare.

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