Calabria. Uccisa a “colpi di pallettoni” una coppia di cuccioli, Orsa Bianca e Palla di Pelo

AgenPress – “Barbaro omicidio di due cuccioli di maremmano a Marina di Sibari nei pressi del Minerva.
La banalità del male colpisce ancora. Stanotte (25 settembre 2022) due cuccioli di cane dolcissimi e amorevoli, un maschio e una femmina di maremmano, sono stati barbaramente uccisi a colpi di pallettoni e lasciati inermi per terra nei pressi del Minerva a Marina di Sibari. Erano cani randagi, cioè del Comune, ed erano stati segnalati alla polizia municipale da cittadini che, durante le vacanze, li avevano avvicinati e sfamati. Erano dolci, giocherelloni ed amabili, pur vivendo in condizioni disagiate, e non facevano male ad alcuno”.
E’ quanto si legge nella pagina Facebook Adozioni a 4 zampe: Stella ed i suoi piccoli in un post a firma di Maria Gabriella Cerchiara e sulla pagina “Salva un cane Adottalo”.
Questo, prima del crudele gesto di stanotte che ha posto fine alla loro vita in modo così barbaro, un gesto inqualificabile, un’aggressione immotivata, un reato, visto che il maltrattamento animale è considerato tale dal nostro ordinamento giuridico, un’azione dal sadismo incomprensibile che tuttavia, purtroppo, non costituisce l’unico episodio di maltrattamenti su animali del territorio.
No, non è un problema di convivenza tra uomo e animali, ma il delirio di onnipotenza di chi, sicuro di non essere punito, esercita nell’oscurità la propria frustrazione su essere inermi incapaci di difendersi. Denunciamo dunque con il cuore a pezzi l’ennesimo omicidio, doppio stavolta, ma sappiamo bene che le denunce contro ignoti restano sulla carta, perché alla ferocia si unisce la viltà e chi agisce nell’oscurità lo sa bene.
L’emergenza tuttavia non può essere ignorata: è un obbligo civile e morale denunciare questi fatti, ma è divenuto urgente ed indispensabile creare una coscienza collettiva a tutela degli animali. Quando le istituzioni affronteranno energicamente il problema? Serve un cambiamento culturale, perché risolvere la piaga del randagismo è possibile solo migliorando il rapporto uomo-animale, con una crescita affettiva e di sensibilità.
Serve che il Comune agisca economicamente con azioni tese a diffondere la pratica della sterilizzazione come unico mezzo di lotta efficace al randagismo, con una mappatura degli animali “porta a porta”. Serve che il Comune attui una politica di sensibilizzazione al problema, a partire dalle scuole, perché ancora molti sono i pregiudizi legati alla sterilizzazione di cani e gatti. E servirebbe, uso il condizionale ahimè, isolare e punire in modo esemplare chi abbandona, maltratta o uccide gli animali. La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali: l’omicidio di queste due anime innocenti ripropone l’urgenza di un forte intervento dello Stato”.
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