Agenpress. L’idea di voler ridurre il “tax gap” di ulteriori 7 miliardi in un solo anno è sbagliata perché metterà una innaturale pressione sull’amministrazione finanziaria, i cui vertici saranno comunque responsabilizzati al raggiungimento dell’obiettivo. Non esistono ricette miracolose: per ridurre l’evasione occorrono tempo e risorse.

Non avendo né l’uno né le altre, la macchina del fisco potrebbe essere tentata di sparare nel mucchio dei grandi contribuenti. In fondo, da quelle parti soldi ce ne sono in abbondanza. È già successo nel decennio 2005-2015, quando la “certezza del diritto tributario” è stata persa, e non è stata ancora del tutto ritrovata. La lunga stagione dei bilanci pubblici drogati da previsioni inventate sul recupero dell’evasione fiscale ha contribuito, e non poco, all’aumento del debito pubblico.

Sia ben chiaro, ridurre pesantemente l’evasione fiscale è utile per accrescere la competitività delle aziende corrette e talvolta doveroso. Nel confronto europeo, il nostro tax gap dell’IVA (di gran lunga il più significativo) è il terzo più elevato in percentuale al PIL, più del doppio di Francia e Germania, e il più elevato in cifra assoluta. Ma pensare di recuperare 7 miliardi in un anno è pura follia. Quindi è giusto continuare a perseguire l’evasione, ma i buchi di bilancio vanno coperti ristrutturando la spesa pubblica in primis.

E’ quanto dichiara, in una nota, il responsabile economico di Forza Italia Renato Brunetta.