Bollate. Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, esce il giorno dal carcere per andare a lavorare

AgenPress –  Alberto Stasi è in carcere dal dicembre 2015 in carcere a Bollate per scontare la condanna a 16 anni per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi del 13 agosto 2007 a Garlasco (Pavia).

Nato a Sesto San Giovanni il 6 luglio del 1983, era  fidanzato con Chiara da due anni quando è avvenuto l’omicidio. La loro relazione è cominciata nel 2005, quando era ancora uno studente di Economia.

Durante il periodo delle indagini, Alberto Stasi continua gli studi e si laurea in Economia e Commercio. All’inizio la famiglia Poggi difese il fidanzato della figlia, reputandolo un bravo ragazzo e come “uno di famiglia”, ma nel tempo su di lui sono state ritrovate informazioni compromettenti, come per esempio del materiale pedopornografico sul suo computer.

Da quattro mesi esce ogni giorno per andare a lavorare fuori e per poi fare rientro. A darne notizia è oggi il Corriere della Sera, spiegando che il 39enne è stato ammesso dal tribunale di sorveglianza di Milano al lavoro esterno.

Svolge mansioni contabili e amministrative, con rigide prescrizioni sugli orari di uscita e di rientro in cella, sui mezzi di trasporto utilizzabili, sugli itinerari dai quali non discostarsi e sui controlli. Nel 2015 la condanna definitiva per Stasi, dopo le annullate assoluzioni del 2009 e 2011, era arrivata a 16 anni attraverso la riduzione di un terzo della pena.

A favore dei genitori di Chiara era stato fissato un milione di euro di danni e 150 mila euro di spese legali. Il 39enne, spiega ancora il quotidiano, pur continuando a respingere il verdetto, nel 2018 ha raggiunto in sede civile con la famiglia Poggi una transazione che lo impegna a risarcire 700mila euro: metà già liquidati e metà promessi con detrazioni mensili sugli stipendi del lavoro prima in carcere e poi fuori. Stasi ha il fine pena nel 2030, ma per buona condotta con lo scomputo di 45 giorni di liberazione anticipata ogni 6 mesi lo può anticipare nel 2028, con possibilità di chiedere l’affidamento in prova dal 2025.

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