Berlusconi, sì alla fiducia. Io uomo di pace sognavo di recuperare la Russia all’Europa. Difendiamo l’Ucraina

AgenPress – “Signor Presidente del Consiglio, sono felice di essere qui e sono felice anche perché 3 ore fa è nato il mio 17° nipotino. Evviva! Comunque è per me un motivo di grande soddisfazione riprendere la parola in Senato, dopo nove anni, e farlo proprio quando il popolo italiano ha scelto ancora una volta di affidare il Governo del Paese alla coalizione di centro-destra”. Lo afferma Silvio Berlusconi intervenendo in aula al Senato.

“Se oggi per la prima volta alla guida del governo del Paese, per decisione degli elettori, c’è una esponente che viene dalla storia della destra italiana, questo è possibile perché 28 anni fa è nata una coalizione plurale, nella quale la destra e il centro insieme hanno saputo esprimere un progetto democratico di governo per la Nazione. Una coalizione che in 28 anni non si è mai divisa e che ha saputo governare insieme e stare insieme anche all’opposizione, una coalizione che ha guidato e guida la maggioranza delle regioni italiane. Una coalizione, che è sempre stata artefice di grandi scelte di democrazia e di libertà”.

“Noi oggi voteremo convintamente la fiducia e da domani lavoreremo con lealtà, con passione e con spirito costruttivo, per realizzare il nostro programma”, ha aggiunto.

“Non è questo il momento, onorevoli senatori, per ricordare i tanti successi ottenuti dai governi di centro-destra che ho avuto l’onore di presiedere, ma una sola cosa voglio rivendicare con orgoglio: i nostri governi hanno sempre avuto come stella polare del loro agire la stella polare della libertà. Non abbiamo mai approvato una norma, una legge, un provvedimento, che potesse ridurre gli spazi di libertà dei cittadini. Non abbiamo mai compiuto una scelta di politica internazionale, che non fosse dalla parte dell’Occidente e della libertà”.

“Il mio progetto, le speranze di molti, erano allora quelle di recuperare la Russia all’Europa. Questo progettavamo per poter affrontare insieme con un Occidente rafforzato dall’apporto della Russia alla grande sfida sistemica del 21/mo secolo, quella del pericoloso espansionismo cinese. Purtroppo l’invasione dell’Ucraina ha vanificato questo nostro disegno, perché siamo tornati a prima del 2002, con la Russia isolata dall’Europa e con l’Europa e l’Occidente uniti contro la Russia”.

“Noi, naturalmente, in questa situazione non possiamo che essere con l’Occidente, nella difesa dei diritti di un Paese libero e democratico come l’Ucraina. Noi dobbiamo lavorare per la pace e lo faremo in pieno accordo con i nostri alleati occidentali e nel rispetto della volontà del popolo ucráino. Su questo la nostra posizione è ferma e convinta, è assolutamente chiara e non può essere messa in dubbio da nessuno, per nessun motivo”.

“Di fronte all’attuale situazione non possiamo che ribadire e consolidare le linee portanti della nostra politica estera, e cioè la solidarietà con l’Occidente, quella solidarietà che ha sempre caratterizzato i nostri governi e che deve essere patrimonio comune della nazione, soprattutto di fronte alle minacce internazionali vecchie e nuove. Io sono sempre stato un uomo di pace e i miei governi hanno sempre operato per la pace e sempre in pieno accordo con i responsabili di governo dell’Europa, della Nato e degli Stati Uniti”.

 Berlusconi ha parlato anche della riforma della giustizia “è una priorità irrinunciabile, per una questione non solo di durata ragionevole dei processi e ricordo che i processi per una sentenza di primo grado da noi 1020 giorni in Europa, a parte Olanda, 98 giorni al massimo un anno e per questo non si devono fissare udienze dopo 3-4 mesi ma la settimana dopo o al massimo dopo due settimane. Dobbiamo farlo per una questione di civiltà e di libertà. Una riforma davvero garantista, non contro la magistratura ma per il diritto, per l’equità, per la libertà”, ha detto ancora.

“Ieri ho ascoltato dal Presidente Meloni parole definitive e totalmente condivisibili sui diritti, sulle libertà, sulla necessità di abbassare le tasse e di promuovere una pace fiscale, un impegno ad affrontare subito le grandi emergenze a partire dalla necessità di abbassare i costi dell’energia per le famiglie e per le imprese, riprendendo una politica energetica non più condizionata dal “partito dei no” e dall’ambientalismo ideologico della sinistra. Siamo ben consapevoli delle difficoltà che abbiamo dinnanzi, siamo consapevoli delle attese degli italiani e delle responsabilità che abbiamo nei loro confronti. Ma abbiamo soprattutto il dovere di andare avanti, perché siamo di fronte a nuove emergenze che sono motivo di grave allarme sociale. Le imprese e le famiglie sono in difficoltà e chiedono aiuto. Non possiamo lasciarle senza risposta”. 

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