Benzina vola a 1,733 euro, ma su ogni litro oltre 1 euro se ne va in tasse

Governo deve intervenire contro nuova emergenza carburanti. Subito taglio accise anacronistiche o ci saranno rincari a cascata su famiglie


AgenPress. Prosegue l’ondata di rincari nel settore dei carburanti, con le nuove rilevazioni Mise che fissano a 1,733 euro al litro il prezzo medio della benzina, e il gasolio che raggiunge quota 1,593 euro/litro.

Un allarme che stavolta, afferma Assoutenti, riguarda anche il metano, i cui prezzi in molti distributori superano la soglia di 2 euro al kg e raggiungono un record storico.

“L’andamento dei listini dei carburanti rappresenta oramai una emergenza, con benzina e gasolio che costano oggi oltre il 20% in più rispetto ad inizio anno – spiega il presidente Furio Truzzi – A tale situazione si aggiunge l’allarme Metano, con i listini ai distributori raddoppiati e prezzi che superano in molte zone d’Italia i 2 euro al kg. Un danno enorme per i consumatori che oltre a pagare di più i rifornimenti alla pompa, subiscono effetti diretti sui prezzi al dettaglio, che aumentano a causa dei maggiori costi di trasporto”.

“Di fronte a quella che è a tutti gli effetti una emergenza, chiediamo al Governo di intervenire con urgenza, tagliando la tassazione che vige sui carburanti in modo da contenere la crescita dei listini e limitare gli effetti indiretti del caro-benzina sui prezzi dei prodotti trasportati e sui costi per industria e imprese – prosegue Truzzi – E’ assurdo che oggi su ogni litro di benzina acquistato dai consumatori, 1,04 euro se ne vanno in tasse a causa di accise anacronistiche che non sono state mai abbattute e continuano a pesare sulla collettività”.

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