Bankitalia. Conciliare vita privata e lavoro. Le donne fanno difficoltà a trovare un’occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno

AgenPress – Nel 2021 e nella prima metà del 2022 l’occupazione in Italia è cresciuta in tutte le macroaree, grazie all’espansione del lavoro dipendente. Ma la partecipazione femminile al mercato del lavoro resta bassa, in particolare nel Mezzogiorno.

E’ quanto rileva Bankitalia nel rapporto “L’economia delle regioni italiane. Dinamiche recenti e aspetti strutturali”.

Il divario di genere “si accentua tra i genitori di bambini in età prescolare  risentendo di una ripartizione disuguale degli oneri di cura della famiglia. Nelle province dove la disponibilità di servizi di assistenza alla prima infanzia è maggiore si osserva anche un più elevato tasso di attività delle madri di bambini piccoli”.

“Le posizioni lavorative hanno continuato ad aumentare ovunque anche nella prima metà del 2022. È proseguita la forte riduzione del ricorso alla Cassa integrazione guadagni e ai Fondi di solidarietà, pur mantenendosi su livelli elevati in ogni area. I dati più recenti segnalano una frenata dell’occupazione dipendente nei mesi estivi, più evidente nel Mezzogiorno per effetto del deciso rallentamento del comparto edile”.

La partecipazione al mercato del lavoro  è influenzata dalle difficoltà di conciliare la vita lavorativa e quella privata, “dal momento che gli oneri di cura della famiglia non sono equamente ripartiti tra i generi. Per i genitori di bambini in età prescolare (0-5 anni), il divario di genere nei tassi di attività si amplia in misura notevole anche nelle macroaree dove è più contenuto, raggiungendo valori che variano dai 27-28 punti percentuali nel Centro Nord a oltre 44 nel Mezzogiorno”.

Gli oneri familiari tendono a rendere la partecipazione femminile al mercato del lavoro “non solo più bassa di quella maschile, ma anche più discontinua. Per le persone tra 25 e 49 anni, in tutte le ripartizioni i flussi di ingresso nell’inattività sono significativamente più elevati per le donne, soprattutto quando l’interruzione della ricerca di occupazione avviene per esigenze di cura della famiglia. La probabilità per le donne di uscire dal mercato del lavoro per motivi familiari è più alta nel Mezzogiorno, sia in assoluto sia rispetto agli uomini”.

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