ATMP – Terapie Car-T contro i linfomi non Hodgkin aggressivi: nel 40% dei pazienti la malattia รจ in stato di remissione durevole

Agenpress – Le Advanced Therapy Medicinal Product (ATMP) rappresentano una pietra miliare nella medicina: si basano su terapie innovative, quali lโ€™ingegneria tissutale, le terapie geniche e quelle cellulari. Queste terapie sono potenzialmente applicabili in molteplici aree, dallโ€™oncologia alle malattie gastrointestinali; rappresentano unโ€™importante opzione per patologie ad oggi incurabili o su cui risulta difficile intervenire.

Lโ€™interesse per le ATMP รจ dovuto principalmente al loro alto valore clinico: sono terapie spesso curative, e comunque in grado di trattare patologie senza alternative. Lโ€™alto potenziale pone la necessitร  di garantire, da un lato, lโ€™accesso omogeneo dei pazienti sul territorio e, dallโ€™altro, la sostenibilitร  economica. Ricerca, sviluppo e produzione delle ATMP in Italia possono rappresentare un elemento di valore competitivo per il nostro Paese.

LA TAPPA DELLโ€™ATMP FORUM A NAPOLI โ€“ Il convegno โ€œAccesso alle Terapie Avanzate: innovazione e prospettive future in Regione Campaniaโ€, seconda tappa del roadshow regionale dellโ€™ATMP Forum, si tiene oggi martedรฌ 15 ottobre a Napoli. Lโ€™iniziativa, organizzata da MA Provider con il contributo non condizionato di Gilead, Celgene, Novartis e Takeda, รจ nata con lโ€™obiettivo di comprendere le implicazioni delle ATMP e valutare come implementare un modello di successo da un punto di vista gestionale, organizzativo e di cura del paziente a livello regionale. Napoli infatti si configura come uno dei principali centri propulsivi a questo proposito.

COSA SONO LE CAR-T? – Le CAR-T sono delle nuove forme di terapia cellulare molto particolari, in cui gli stessi linfociti, ossia i globuli bianchi che difendono dalle infezioni e dai tumori, vengono prelevati dal paziente e vengono mandati in centri specializzati, dove vengono modificati geneticamente tramite vettori virali. Questi linfociti T appartenenti a un paziente con neoplasia, sono cellule diventate incapaci di agire contro la neoplasia stessa. Per ripristinare la loro capacitร  di reagire contro la neoplasia, i linfociti vengono reingegnerizzati geneticamente, in modo tale che possano esprimere sulla loro superficie un cosiddetto ยซrecettore chimericoยป: si tratta di una molecola di riconoscimento per individuare nel paziente le cellule malate, si possono legare a loro e ricevono un segnale di attivazione per distruggere la cellula dannosa. Questa terapia consente cosรฌ di eliminare la cellula tumorale.

CAR-T DALLโ€™EMATOLOGIA AL FUTURO NEI TUMORI SOLIDI โ€“ โ€œI risultati ottenuti dallโ€™utilizzo dei CAR-T su alcuni tumori del sangue, in particolare per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta a cellule B e del linfoma B a grandi cellule, per le quali cโ€™รจ giร  stata lโ€™approvazione europea e dellโ€™AIFA, hanno aperto la strada alla sperimentazione clinica su altre forme di tumore โ€“ spiega il Prof. Paolo Ascierto, Direttore Struttura Complessa Oncologia Medica Melanoma. Immunoterapia Oncologia e Terapie Innovative, Dipartimento di Ematologia e Terapie Innovative, Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS, Fondazione โ€œG. Pascaleโ€. โ€“ Stanno infatti emergendo i primi segni di efficacia clinica anche sui tumori solidi, suggerendo un probabile successo imminente anche per questa tipologia di tumori. Attualmente si contano infatti piรน di duecento studi clinici volti a valutarne lโ€™efficacia e la sicurezza in pazienti affetti non solo da tumori ematologici (tra cui anche il mieloma), ma anche da tumori solidi (tra cui quello della mammella, del pancreas, del polmone, del cervello, di testa e collo). La difficoltร  che si risconta in questo ultimo gruppo di tumori risiede nella difficoltร  di trovare un antigene specifico.

A differenza dei tumori liquidi infatti, che esprimono recettori specifici (come CD19 espresso sulle cellule tumorali dei tumori maligni delle cellule B, e CD22 utilizzato per la leucemia linfoblastica acuta), i target delle cellule CAR-T per i tumori solidi difficilmente si trovano solo sulle cellule tumorali pertanto si corre il rischio di andare ad attaccare anche cellule di organi vitali determinando lo sviluppo di tossicitร . Tuttavia si sta cercando di superare tale limite โ€œcostruendoโ€ un recettore specifico attraverso lโ€™ingegneria genetica che abbia come target solo gli specifici antigeni tumorali dei tumori solidi.

I dati piรน interessanti ad oggi riguardano i pazienti con neuroblastoma, su cui un nuovo tipo di CAR-T ha portato a una risposta completa di tre pazienti su undici, senza tossicitร  sul bersaglio e fuori dal tumore. Unโ€™altra CAR-T in corso di sperimentale รจ quella rivolta contro il recettore della mesotelina, un antigene presente in molti carcinomi, ma anche sul normale endotelio. Sono stati anche condotti trial clinici per identificare una finestra terapeutica che fosse efficace per i tumori del pancreas, dello stomaco, ovarico e polmonare, ma non tossica per la membrana sierosa che riveste gli organi del torace e dell’addome. Il bello deve ancora venire!โ€.

Lโ€™USO DELLE CAR-T CELL NEI LINFOMI โ€“ Le CAR-T cell rappresentano una delle nuove frontiere dellโ€™immunoterapia. Si tratta di un approccio diverso rispetto allโ€™immunoterapia che consiste nellโ€™ingegnerizzare i linfociti T del paziente facendogli esprimere un nuovo recettore chimerico (CAR) in grado di veicolarli verso un antigene (CD19) presente alla superficie delle cellule tumorali dei linfomi a fenotipo B. Lโ€™espressione di tale recettore chimerico, che una volta legatosi alle cellule tumorali attiva direttamente il potenziale citotossico dei linfociti CAR, superando i meccanismi di evasione immunitaria della neoplasia. Le CAR-T possono essere impiegate nel trattamento di due patologie, i Linfomi non Hodgkin di tipo aggressivo e il mieloma multiplo.

โ€œIl quadro attuale รจ molto stimolante per quanto riguarda la terapia dei linfomi โ€“ spiega il Prof. Antonello Pinto, Direttore SC Ematologia Oncologica, Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS, Fondazione โ€œG. Pascaleโ€. โ€“ In particolare, si รจ oggi accumulata una notevole mole di dati consolidati circa lโ€™efficacia della terapia CAR-T nei linfomi non-Hodgkin aggressivi a grandi cellule, mentre sono in via di rapido sviluppo le esperienze nel campo della terapia del mieloma multiplo.

Le due situazioni sono diverse anzitutto dal punto di vista clinico: i Linfomi non Hodgkin di tipo aggressivo sono neoplasie che con la terapia corrente si riesce a guarire allโ€™incirca nel 50-60% dei casi; per il restante 40% dei casi, la terapia di salvataggio ed il trapianto autologo di cellule staminali riesce a guarire una percentuale limitata di questi pazienti, circa il 10%.

Resta quindi un 30-40% di pazienti per i quali sono oggi utilizzabili questi nuovi approcci terapeutici. I dati attualmente disponibili, basati su 3 studi clinici relativi alle CAR-t per i linfomi non Hodgkin a grandi cellule, dimostrano che circa il 40% dei pazienti che ha ricevuto il trattamento CAR-T a oltre 2 anni dalla terapia รจ rimasto in remissione di malattia ed รจ quindi potenzialmente proiettato verso la guarigione. Questo risultato รจ significativo: senza questa terapia, la prognosi per la stessa tipologia di pazienti era mediamente oscillante tra i 6 e i 12 mesi. Se questi pazienti raggiungeranno la piena guarigione รจ ancora troppo presto per dirlo, ma i risultati clinici fin qui evidenziati sono estremamente incoraggiantiโ€.

โ€œPer quello che concerne il mieloma multiplo la situazione รจ differente โ€“ prosegue il Prof. Pinto – Si tratta infatti di una neoplasia curabile ma non guaribile. Con le terapie di prima linea i pazienti si avvicinano a lunghe sopravvivenze, anche di 8-10 anni, ma la gran parte di questi va incontro a una recidiva.

La situazione รจ diversa anche dal punto di vista regolatorio. Mentre nei linfomi ci sono giร  due prodotti registrati e rimborsabili, il processo di registrazione della CAR-T cell da impiegare nei pazienti del mieloma multiplo รจ ancora lungo, e affinchรฉ venga compiuto lโ€™attesa puรฒ essere ancora lunga diversi mesiโ€.

IL PROGETTO ATMP FORUM – Il progetto ATMP Forum nasce il 6 luglio 2017 da MA Provider in collaborazione con il Dipartimento di Scienze del Farmaco dellโ€™Universitร  del Piemonte Orientale (Novara), con lโ€™obiettivo comune di rafforzare e implementare il ruolo primario che lโ€™Italia ha giocato nello scenario ATMP.

โ€œLโ€™iniziativa di oggi a Napoli rappresenta unโ€™importante tappa in un percorso ancora in svolgimento: il supporto dato dalle istituzioni locali dimostra come lโ€™implementazione di questo progetto stia proseguendo attraverso una concertazione che coinvolge molteplici attori in tutto il Paese, con un approccio che ci permette di guardare con ottimismo al Sistema-Italia – sottolinea Elena Paola Lanati, Direttore ATMP Forum. – Le ATMP costituiscono unโ€™opportunitร  di crescita per tutto il sistema sanitario nazionale e sono uno strumento radicalmente innovativo di cura. Lโ€™ATMP Forum รจ stata la prima iniziativa in Italia ad occuparsi di terapie avanzate, anche tramite il portale ufficiale Atmpforum.com, che vuole essere una fonte di informazione e continuo aggiornamento sul tema”.

Poi conclude: “Il prossimo 24 ottobre sarร  presentato a Roma, sempre presso lโ€™Auditorium del Ministero della Salute, il โ€œSecondo Report italiano sulle ATMP: come rendere attrattiva lโ€™Italia nella ricerca e produzione delle ATMPโ€. Queste terapie rappresentano una speranza per pazienti affetti da gravi malattie oggi incurabili e hanno dato giร  prova di efficacia in popolazioni selezionate; il costo superiore allo standard va quindi messo in relazione al valore generato per i pazienti da un trattamento โ€˜โ€™one shotโ€™โ€™, e allโ€™effetto nel lungo periodo, diventando perciรฒ sovrapponibile se non inferiore al costo di terapie cronicheโ€.

 

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