Arresto Messina Denaro, Pino Maniaci: “L’immagine di lui che si aveva in Sicilia era quella di un‘icona”

AgenPress. Pino Maniaci, direttore di Telejato, è intervenuto nella trasmissione “Base luna chiama Terra” condotta Lorenzo Capezzuoli Ranchi su Radio Cusano Campus.

Riguardo l’addio ai suoi baffi, che si è tagliato da poco per rispettare una promessa riguardo la mafia.

“È una promessa fatta nel corso degli anni quando arrivavano le notizie che stavano catturando Matteo Messina Denaro, io allora ho giurato una cosa, 16 anni fa: il giorno in cui l’avrebbero preso, io mi sarei tagliato i baffi. Adesso lui è stato catturato e io ho dovuto tagliare i baffi per mantenere la promessa”.

Riguardo al fatto che Messina Denaro si sia voluto far trovare.

“Ci sono tanti lati oscuri in questa cattura o consegna, però per il momento prendiamo di mira una cosa: il ruolo di Matteo, dopo la strage del 93, è stato marginale. Non si è mai sentito parlare di un Matteo a capo della mafia che cerca di ricostruire la cupola. L’immagine che si aveva in Sicilia era un‘icona, uno che per 30 anni ha preso per il culo tutte le polizie del mondo ed è riuscito ad essere Diabolik.  Ora si è sfatato un mito: è stato catturato”.

Riguardo a ciò che succederà dopo la cattura.

“Lui non ha mai avuto un ruolo di primo piano, tranne nella sua provincia. La domanda è a che punto stiamo nella lotta contro la mafia, contro la criminalità organizzata in Sicilia. Oggi che cosa resta della mafia e cosa c’è in Sicilia di mafioso? A parte la mentalità che abbiamo da sempre, la mafia ha subito duri colpi, è allo sfondo totale. La domanda che faccio è: si vuole davvero vincere la lotta contro le mafie?

Bisogna essere nel territorio per cercare di vivere e capire certe cose.

Noi abbiamo stabilito che abbiamo le migliori polizie del mondo: la DIA, la commissione nazionale antimafia, la DIGOS, la finanza, i servizi segreti e via dicendo. Per 30 anni non sono stati capaci di trovare un boss a casa sua. Provenzano è stato catturato a Corleone, Riina a Palermo, Matteo Messina Denaro a due passi da casa. La mafia ha subito dei colpi mortali, tanto che è difficile che riesca a organizzarsi, in giro ci sono scassapagliata. Si deve tagliare quel cordone ombelicale che lega la mafia alla politica. Oggi ci sono tutte queste specializzazioni antimafia, il medico antimafia, il giornalista antimafia, l’avvocato antimafia, ecco, tutti questi sarebbero disoccupati. Oggi la mafia si passa le banconote piuttosto che far sentir sibilare i proiettili”.

Dopo 30 anni di latitanza, è stato trovato di tutto, e lui non si è fatto mancare nulla, più che fare il boss dobbiamo renderci conto che lui si era dato alla bella vita, per questo lo chiamano Soldino. Si era dato ad una vita di lusso, era uno che se la godeva piuttosto di fare mafia alla vecchia maniera.

“Io questi non li chiamo più mafiosi, perché quello appellativo è identificativo, loro si adornano di questo aggettivo. Io li chiamo pezzi di merda. Oggi la mafia sono dei criminali che fanno affari. Oggi hanno a che fare con la politica. Ma cosa è rimasto della mafia?”

 

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