ANCoDiS: la diffusione del Covid 19 e “l’autodifesa” della scuola

AgenPress. In seguito agli ultimi dati epidemiologici relativi alla diffusione del Covid 19, si è accesso un aspro dibattito circa l’opportunità di tenere le scuole aperte o quanto meno limitarne l’apertura in alcuni territori anche a livello regionale.

Certamente l’andamento crescente dei casi di positività, dei ricoveri ospedalieri e dei pazienti in terapia intensiva deve suscitare una attenta riflessione che evidenzi cosa nel sistema di protezione e di controllo della diffusione del virus non sta funzionando.

E da questo punto di vista, a molti sembrerebbe che la scuola sia uno degli anelli deboli della catena.

E’ il caso di ricordare che in ciascuna scuola già dal mese di luglio sono state programmate, progettate e poi messe in campo dallo scorso mese di agosto, misure strategiche di prevenzione e di controllo che – sono certo di non poter essere smentito – hanno fortemente mitigato il rischio di contagio in tutti gli ambienti interni ed esterni.

I Dirigenti scolastici, con il sostegno dei loro Collaboratori, dei loro RSPP, dei medici competenti, hanno adottato tutte quelle misure di prevenzione che certamente hanno reso la scuola da cenerentola del sistema Italia la REGINA nel campo della sicurezza e della prevenzione anticovid.

Ancodis conferma attraverso le diverse migliaia di Collaboratori preposti alla sicurezza, responsabili di plesso, RSPP, quanto è QUOTIDIANAMENTE alto il livello di attenzione e di controllo e quanto i docenti nelle loro classi siano rigorosi nel rispettare e far rispettare agli alunni le norme ed i protocolli condivisi con i genitori attraverso la sottoscrizione dei patti di corresponsabilità.

Purtroppo ciò nonostante una percentuale di casi si è registrata tra alunni e personale scolastico.

Chiediamo il perché ma troviamo una onesta spiegazione!

La cellula sana della scuola è stata ed è aggredita da cellule esterne – non immuni da elevata carica virale – che certamente non hanno garantito pari livello di attenzione a cominciare dal nucleo familiare (sembra che sia il principale focolaio di diffusione), per passare all’inerzia degli EE.LL. e finire ai mancati e tempestivi interventi normativi delle Istituzioni regionali e nazionali.

Vergognosamente abbiamo registrato oltre due mesi di sterili polemiche sui banchi e nessuna vera denuncia sul sistema inefficace dei trasporti degli alunni pendolari, abbiamo dovuto sopportare uno sterile dibattito sulla DAD si…DAD no… (oggi DDI) e nessuno si è preoccupato di attivare wifi gratuito per le famiglie nei quartieri cittadini, sono state alimentate fastidiose polemiche sull’obbligo della mascherina a scuola per i nostri alunni e nessuno si è posto il problema di testare la qualità dell’organizzazione del sistema di prevenzione, di tutela e di controllo sanitario nel momento in cui si fosse reso necessario intervenire tempestivamente per dare risposte certe e sicure alle scuole ed alle famiglie interessate da un caso di positività.

Allora smettetela di aggredire la SCUOLA facendola apparire ingiustamente luogo di diffusione del virus ed intervenite RESPONSABILMENTE sugli altri anelli debolissimi del sistema per poter garantire il diritto allo studio in presenza ed in sicurezza ai nostri alunni.

Alla responsabilità della scuola e dei suoi operatori ci sembra che ad oggi si sia contrapposta una evidente irresponsabilità di altri che non possiamo non rilevare e denunciare.

Punto!

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