Alleggerire la pressione sui sistemi sanitari europei

La crescente carenza di medici e infermieri in tutta Europa è un fenomeno destinato a non arrestarsi, con un conseguente aumento della pressione sull’assistenza sanitaria

Sono 1.2 miliardi i casi di disturbi minori attualmente autogestiti in Europa per i quali, in assenza di self-care, sarebbero necessari altri 120.000 medici


AgenPress. Il self-care rimane uno strumento nascosto e poco promosso nei nostri sistemi sanitari ma, se implementato su larga scala, può apportare numerosi benefici economico-sanitari. È quanto emerge da una ricerca contenuta nel White Paper, Redefining the role of self-care in Europe.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il self-care può essere definito come: “La capacità dei singoli individui, delle famiglie e comunità di promuovere la propria salute, prevenire le malattie, mantenersi in salute e affrontare malattie e disabilità con o senza il supporto di un operatore sanitario”

Il 9 marzo, presso il Parlamento Europeo a Bruxelles, si è svolta la tavola rotonda per discutere i risultati della ricerca. L’incontro è stato ospitato dall’europarlamentare Stelios Kympouropoulos (Partito Popolare Europeo, Grecia) e vi hanno partecipato, tra gli altri, Kristine Sorensen, direttore fondatore della Global Health Literacy Academy, Ema Paulino, Presidente della Portuguese National Pharmacy Association, il Prof. Lieven Annemans, Professore di Economia Sanitaria presso la Ghent University e Prof. Stephan Van den Broucke, Psychological Sciences Research Institute, Università Cattolica di Louvain in Belgio.

Le sfide sanitarie odierne discusse nel corso dell’incontro includono:

  • Circa il 30% della popolazione europea avrà 65 anni o più entro il 2050
  • In questa fascia di età, il 37% soffrirà di almeno due patologie croniche
  • L’Europa ha attualmente una carenza di 50.000 medici
  • Trattamenti sempre più costosi
  • L’eredità del Covid-19

Molte delle questioni sollevate da queste sfide possono essere affrontate in modo efficace e senza dispendio di grandi risorse economiche, potenziando un approccio alla salute personale incentrato sull’individuo basato sull’accesso alle farmacie e alla consulenza qualificata dei farmacisti e su una maggiore educazione alla salute.

Filippo Lanzi, Presidente EMEA & LatAm di Haleon, ha dichiarato: “L’adozione diffusa del self-care richiede il superamento di alcune barriere significative, tra cui i bassi livelli di educazione sanitaria in Europa. Ad esempio, sebbene l’80% degli europei riconosca di essere responsabile della propria salute ed è disposto a prendersene cura in autonomia, solo il 20% si sente molto sicuro nel farlo. Noi di Haleon crediamo che i farmacisti, per il loro ruolo fondamentale di consulenza per la salute e il benessere quotidiano delle persone, siano la figura ideale per promuovere il self-care nella comunità. Dobbiamo tutti fare di più per aiutarli. Mi auguro che tutti, collettivamente, riusciremo a fare un ulteriore passo avanti nelle discussioni sul self-care, a beneficio di tutti”.

Ema Paulino, della Portuguese National Pharmacy Association e contributor del White Paper, ha dichiarato: “I farmacisti territoriali sono professionisti sanitari essenziali a cui i pazienti possono accedere prontamente per prendersi cura della salute quotidiana propria e dei propri cari. Attraverso un’efficace educazione sanitaria dei cittadini, i farmacisti possono mostrare il valore del self-care nella gestione di disturbi minori, che altrimenti potrebbero progredire e comportare costi aggiuntivi per i sistemi sanitari. Attualmente solo il 3% dei bilanci della sanità pubblica europea viene speso in prevenzione, ed è qui che dobbiamo spingere per un cambiamento. La promozione del self-care è un vantaggio per tutti, che comprende la responsabilizzazione delle persone nella gestione della propria salute e del proprio benessere e una migliore allocazione delle risorse sanitarie”.

10 passi per una visione condivisa del self-care

Il White Paper sul self-care è il prodotto di un’approfondita discussione con un ampio numero di esperti del settore sanitario. Identifica dieci raccomandazioni che possono essere attuate per superare queste barriere e mettere le persone in condizione di gestire meglio il proprio self-care.

  1. Offrire opportunità di educazione alla salute fin dalla giovane età
  2. Semplificare i foglietti illustrativi dei farmaci OTC e aumentarne l’accessibilità digitale
  3. Creare un progetto di fact-checking a livello europeo
  4. Sostenere la generazione e l’accettazione di real-world evidence
  5. Creare schemi finanziari innovativi per rendere il self-care accessibile a tutti
  6. Creare strutture finanziarie per sostenere i farmacisti nel loro ruolo di consulenza
  7. Includere il self-care nella formazione degli operatori sanitari
  8. Creare strutture e strumenti a supporto dello scambio di dati
  9. Creare piattaforme per la collaborazione tra i diversi operatori sanitari
  10. Sviluppare politiche di supporto per il self-care

Da questo lavoro è emersa una visione comune su come far fronte alle sfide attuali dei sistemi sanitari europei, ponendo al centro prevenzione, stili di vita sani e gestione della salute, oltre a tre chiare priorità:

  • Ampliare il ruolo dei farmacisti
  • Accrescere l’educazione sulla salute
  • Garantire un accesso al self-care.

Farmacisti: i VIP della sanità
Il ruolo vitale delle farmacie è già evidente. I cittadini si fidano dei farmacisti quando si tratta di richiedere consigli e quindi devono essere riconosciuti come esperti, ampliando il loro ruolo per liberare alcune risorse in altri settori del sistema sanitario.

Sostenere l’educazione alla salute
È necessario fornire alle persone le giuste competenze e informazioni, in modo che possano distinguere tra fonti attendibili, fake news o informazioni promozionali, sapere quando richiedere un approfondimento specialistico e a quale professionista medico rivolgersi e quali consigli di self-care seguire per ottenere risultati migliori in termini di salute.

Il potere dell’accesso inclusivo

Le persone possono compiere scelte migliori in materia di salute quando hanno un migliore accesso a indicazioni corrette sulle pratiche di self-care efficaci. La raccolta di prove solide e concrete di ciò che funziona e la segnalazione chiara di informazioni scientificamente provate può facilitare i loro processi decisionali.

Giuseppe Abbadessa, General Manager Southern Europe (Italia, Spagna, Portogallo) di Haleon, ha dichiarato: “La carenza di medici e infermieri è strettamente legata a un incremento della domanda di assistenza sanitaria e all’invecchiamento della popolazione. Un problema che si rende ancora più evidente nelle aree periferiche e rurali del nostro Paese con casi eclatanti di medici di famiglia che devono seguire oltre 1.500 pazienti. La soluzione non risiede purtroppo nell’abolizione del numero chiuso per le facoltà di Medicina e Chirurgia, ma piuttosto nello sviluppo di programmi di educazione e supporto ad un self-care sicuro e consapevole.” 

Le statistiche

  • Sono 1,2 miliardi i casi di disturbi minori attualmente autogestiti in Europa per i quali, in assenza di self-care, sarebbero necessari altri 120.000 medici in più
  • Il 46% della popolazione europea non è adeguatamente informato in materia di salute
  • L’80% o più di tutte le malattie cardiache, ictus e diabete, e il 40% dei tumori possono essere evitati utilizzando misure preventive appropriate
  • Il 70% dei bilanci sanitari europei viene speso per la cura e l’assistenza a lungo termine per malattie ampiamente prevenibili
  • Il 3% dei bilanci sanitari europei, in media, viene speso per la prevenzione.

 

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