Allarme per il traffico di donne russe che emigrano in Argentina per partorire

AgenPress. “Parto per l’Argentina. Aiutiamo a trasferirsi in Argentina, ottenere la residenza permanente e un passaporto, che apre l’ingresso senza visto in 170 paesi nel mondo”, annuncia un messaggio pubblicitario, che offre un pacchetto che include alloggio a Buenos Aires, assistenza medica, aiuto con un traduttore e gestione dei documenti, tra gli altri servizi per le donne incinte.

Attualmente, le principali destinatarie sono le donne russe incinte che, vengono ‘incoraggiate’ a fuggire dalla guerra che da un anno vede coinvolte le popolazioni di Russia e Ucraina.

Secondo una inchiesta portata avanti dall’organismo nazionale Migraciones, esiste un’organizzazione che, “in cambio di una grossa somma di denaro, offre alle donne russe incinte un pacchetto turistico per parto con il passaporto argentino come motivo principale del viaggio”.

Molte partorienti hanno cominciato ad arrivare in massa nel Paese latinoamericano nella seconda metà del 2022, mesi dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Questo tragico contesto sta contribuendo ad alimentare anche fenomeni di corruzione oltreoceano.

La legge nazionale argentina, infatti, consente agli stranieri che hanno un figlio argentino di ottenere immediatamente la residenza permanente, mentre per ottenere la cittadinanza è necessario dimostrare due anni di residenza ininterrotta nel Paese.

La questione è esplosa quando le autorità dell’immigrazione hanno arrestato sei donne russe incinte appena atterrate all’aeroporto internazionale di Ezeiza, con l’accusa di essere ‘false turiste’.

Le sei donne hanno presentato l’habeas corpus, che sancisce il principio della inviolabilità personale, e un giudice federale ha disposto che fosse autorizzato il loro ingresso nel Paese, dopo aver trascorso, in alcuni casi, più di 48 ore su una sedia in aeroporto.

“Una cosa sono le reti del traffico di esseri umani, che fanno promesse non vere in cambio di ingenti somme di denaro, e un’altra sono i diritti delle donne di entrare in Argentina e avere qui i loro figli. Sono vittime”, ha spiegato l’avvocato di tre delle sei donne detenute in aereoporto.

Nella stessa notte poco dopo la sentenza del tribunale, 33 cittadine russe incinte tra le 32 e le 34 settimane sono arrivate a Buenos Aires con un volo della Ethiopian Airlines da Addis Abeba.

“Dei 985 parti a cui abbiamo assistito nel 2022, 85 erano di donne russe e 37 di loro solo nel mese di dicembre. Questa tendenza continua ancora”, ha dichiarato la responsabile del Reparto per la gioventù materno infantile dell’ospedale Fernández, uno dei centri sanitari pubblici più riconosciuti di Buenos Aires.

I centri sanitari pubblici presenti nel Paese curano gratuitamente i pazienti, indipendentemente dal fatto che gli assistiti abbiano o meno documenti argentini. “Non chiediamo loro come siano arrivati in Argentina, ma è chiaro che dietro c’è un’organizzazione”, ha aggiunto la responsabile.

Come riportato dalla direttrice nazionale di Migraciones, nel 2022 sono entrate in Argentina 10.500 persone di nazionalità russa e 5.819 di loro erano donne incinte. Le vittime vengono attratte con la promessa che una volta partorito in Argentina loro stesse e i loro mariti, in quanto genitori, potranno ottenere la cittadinanza in breve tempo.

“Ottenere la cittadinanza comporta un processo difficile che richiede molti anni – ha riferito la coordinatrice del Programma per migranti e rifugiati presso l’Istituto nazionale contro la discriminazione (Inadi). Se le organizzazioni promettono alle donne russe un passaporto entro pochi mesi, mentono o dietro c’è un atto di corruzione”.

 

 

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