Aids. Guarita la prima donna al mondo con trapianto di midollo spinale dal sangue del cordone ombelicale

AgenPress – Si ritiene che una paziente statunitense sia la terza persona al mondo, e la prima donna, ad essere curata dall’HIV.

La terapia, effettuata al New York-Presbyterian Weill Cornell Medical Center in New York City, si è basata sul trapianto di midollo spinale ottenuto dal sangue di un cordone ombelicale neonatale risultato resistente al virus, e in seguito su un trattamento con cellule staminali adulte. La donna è stata soprannominata “la paziente di New York”, visto che il primo paziente curato dall’Aids fu “il paziente di Berlino”.

La paziente era in cura per la leucemia quando ha ricevuto un trapianto di cellule staminali da qualcuno con una resistenza naturale al virus che causa l’AIDS.

La donna è ora libera dal virus da 14 mesi.

Il DNA delle cellule del cordone ombelicale ricevute conteneva due copie della mutazione CCR5 delta-32, una differenza genetica relativa proprio alla “porta d’ingresso” utilizzata dai ceppi di HIV per entrare nelle cellule del corpo.

Dopo tre mesi dal trapianto, tutti i globuli bianchi T e le cellule mieloidi provenivano dal sangue cordonale e presentavano il corecettore CCR5. Così facendo, la donna ha potuto interrompere l’assunzione di farmaci antiretrovirali e notare comunque una crescente assenza di HIV, fino alla totale scomparsa.

Questo caso speciale ci dimostra che ci sono determinate condizioni in cui l’HIV può essere sconfitto con delle cure rivoluzionarie, ma che queste necessitano comunque di ulteriori studi per comprendere l’effettiva efficacia in più contesti, evitando di affidarsi sempre al fattore fortuna.

Le cellule trapiantate che sono state selezionate hanno una specifica mutazione genetica, il che significa che non possono essere infettate dal virus HIV.

Gli scienziati ritengono che di conseguenza il sistema immunitario dei riceventi possa sviluppare resistenza all’HIV.

Il trattamento della donna ha coinvolto sangue del cordone ombelicale, a differenza dei due precedenti casi noti in cui i pazienti avevano ricevuto cellule staminali adulte come parte di trapianti di midollo osseo.

Il sangue del cordone ombelicale è più ampiamente disponibile rispetto alle cellule staminali adulte precedentemente utilizzate e non richiede una corrispondenza così stretta tra donatore e ricevente.

Sharon Lewin, presidente eletta dell’International Aids Society, ha avvertito che il metodo di trapianto utilizzato in questo caso non sarebbe una cura praticabile per la maggior parte delle persone che vivono con l’HIV.

Ma ha aggiunto che il caso “conferma che una cura per l’HIV è possibile e rafforza ulteriormente l’uso della terapia genica come strategia praticabile per una cura dell’HIV”.

I risultati di questo caso di studio più recente devono ancora essere pubblicati in una rivista sottoposta a revisione paritaria, quindi una comprensione scientifica più ampia è ancora limitata.

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