AgenPress. Le notizie su espianti clandestini di organi, soprattutto da bambini, circolavano già nel 2001, quando la stampa occidentale accusava i talebani di finanziarsi anche con un traffico clandestino attraverso il Pakistan.
AgenPress. Le notizie su espianti clandestini di organi, soprattutto da bambini, circolavano già nel 2001, quando la stampa occidentale accusava i talebani di finanziarsi anche con un traffico clandestino attraverso il Pakistan.
Oggi, vent’anni dopo, il fenomeno si è radicato, e perfino nei piccoli villaggi ci sono persone che hanno venduto un rene.
Oltre ad attrarre i poveri, la compravendita d’organi in Afghanistan è anche dietro centinaia di casi di sequestro e omicidio di bambini e adolescenti, i cui corpi spesso vengono ritrovati privi di cornee, reni e a volte anche del cuore. Secondo fonti locali, un rene vale circa 3500 dollari.
Il sistema dei trapianti clandestini richiede un complesso apparato organizzativo e logistico, che se da un lato deve essere tenuto nascosto, dall’altro risulta difficile da occultare del tutto. Così tracce di questo mercato criminale emergono in diversi ambiti.
Quasi sempre i destinatari degli organi sono ricchi e a volte cittadini occidentali, che riescono a beneficiare di prezzi stracciati. Sugli espianti clandestini, in ogni caso effettuati da medici compiacenti, non pesano i costi sanitari, né i vincoli giuridici, e nemmeno gli oneri assicurativi.
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