Adinolfi – Fitzgerald: “Una donna vittima è già troppo per l’Europa, al lavoro per una legge unica”

AgenPress. “In Italia, secondo i dati Istat, il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. In Irlanda, le statistiche di Women’s Aid mostrano che il 2022 è stato l’anno peggiore nell’arco di un decennio per il femminicidio, con 11 donne uccise in circostanze violente negli ultimi 12 mesi. Ma anche una sola donna vittima è troppo. L’Europa non può tollerarlo. Ma mentre le risposte dei singoli paesi dell’UE sia alla violenza che alle conseguenze della violenza sono encomiabili, rimane un problema centrale: la violenza contro le donne non rispetta i confini degli Stati membri, quindi, in effetti, la sicurezza di una donna dipende dal luogo in cui vive”.

A dirlo, in una nota congiunta, sono l’eurodeputata Isabella Adinolfi e la collega irlandese Frances Fitzgerald, rispettivamente membro e coordinatrice del Gruppo PPE nella commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere.

“Per lo stupro, ad esempio, la maggior parte dei paesi dell’UE richiede ancora la prova della violenza per presentare un’accusa di stupro. In breve, e incredibilmente, al momento, lo stupro in un paese europeo non è stupro in un altro – denunciano le due eurodeputate –

Vogliamo correggere questa vergognosa anomalia. Sosteniamo che è tempo che l’UE stabilisca uno standard minimo comune, come abbiamo fatto nel caso del terrorismo. Questo è il motivo per cui stiamo attualmente lavorando alla prima legge dell’UE sulla lotta alla violenza contro le donne, perché la violenza è violenza, e la violenza contro le donne in un paese europeo dovrebbe essere trattata come violenza contro le donne e punita allo stesso modo in tutti i paesi europei”.

“La direttiva comprenderà cinque elementi chiave: stabilire le stesse norme minime per i reati; procedure sicure di segnalazione e valutazione del rischio; il rispetto della privacy delle vittime nei procedimenti giudiziari e il diritto al risarcimento; sostegno alle vittime attraverso linee telefoniche di assistenza e centri di crisi; migliorare il coordinamento e la cooperazione tra gli Stati membri in materia di criminalità transfrontaliera – spiegano nel dettaglio il provvedimento le due eurodeputate, Adinolfi e Fitzgerald – Norme comuni di condanna dimostrerebbero inoltre l’impegno degli Stati membri dell’UE a porre fine a quella che è, essenzialmente, una lotteria geografica con la vita delle donne come fiches da gioco d’azzardo”.

“L’8 marzo celebriamo la Giornata Internazionale della Donna. Ma anche se ci rallegriamo delle conquiste delle donne in tutto il mondo, facciamo un voto: quando si tratta di sicurezza delle donne, basta lotterie geografiche. Concordiamo definizioni di violenza contro le donne che coprano l’intera UE. Facciamo in modo che non siano più le donne a non sentirsi al sicuro, ma coloro che perpetrano violenze contro di noi. Se facciamo queste cose, allora possiamo rispondere con fiducia che sì, le donne sono al sicuro in Europa. Allora avremo davvero qualcosa da festeggiare” conclude la nota congiunta.

 

 

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