Acciaierie d’Italia. Gambardella-Sperti (Uilm): “No alla cigs, mai complici di un disastro ambientale, occupazionale e industriale”

AgenPress. “Riteniamo inutile il tavolo al Ministero del Lavoro sulla richiesta di cassa integrazione straordinaria per tremila lavoratori dell’ex Ilva perchè nelle prossime ore le condizioni non saranno diverse da quelle attuali.

Se firmassimo l’accordo di cigs certificheremmo tremila esuberi strutturali, che si aggiungerebbero ai 1.600 in Ilva AS che non rientrerebbero a lavoro, e la fine della validità dell’accordo del 2018, che non prevedeva assolutamente utilizzo di ammortizzatori sociali.

L’azienda non ha mantenuto gli impegni con la cigs richiesta lo scorso anno, a partire dall’obiettivo della produzione di 5,7 milioni di tonnellate, e non lo farà nemmeno con questa per i prossimi 12 mesi. Se invece l’azienda avesse mantenuto gli impegni sottoscritti con l’accordo del 2018, avesse fatto gli investimenti previsti, a partire dal rifacimento dell’Afo 5, e avesse approfittato della ripresa del mercato siderurgico degli ultimi anni, oggi il gruppo si troverebbe a pieno regime con la possibilità di riassorbire anche i 1600 lavoratori in Ilva A.S. e avrebbe salvaguardato i 5mila lavoratori dell’indotto.

Senza un piano industriale, senza la certezza di investimenti, senza un piano di risalita produttiva saremmo complici di un disastro ambientale, occupazionale e industriale che vede anche il nuovo Governo in carica passivo ed inerme di fronte ad una gestione fallimentare.

La cosa più grave è quella di una governance che vede al suo interno la partecipazione dello Stato attraverso Invitalia che, fra l’altro, ha finanziato recentemente l’azienda con 680 milioni di euro di denaro pubblico. Per la Uilm non può esserci nessuna moneta di scambio che giustifichi la nostra firma ad un accordo di cigs, neanche un rateo di tredicesima. Chi lo farà si assumerà una grave responsabilità e ne dovrà rispondere ai lavoratori. Ora per il Governo è arrivato il momento di agire ed assumere le decisioni su governance e piano di rilancio di Taranto, Genova, Novi Ligure, Marghera e tutti gli altri siti”.

Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm, e Davide Sperti, Segretario Uilm Taranto.

 

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