AgenPress– “La società italiana è molto frammentata nell’atteggiamento su Putin. Prima della guerra, era quasi 50-50. Adesso meno, probabilmente, ma Putin sta cercando di giocare la parte italiana che lo sostiene. Per la sua propaganda basta anche solo uno scenario frastagliato. E ho visto che in Italia le risorse del Cremlino si sono infiltrate pesantemente, è un grave problema”.
Lo dice il dissidente russo Mikhail Khodorkovsky, in un’intervista a La Stampa, ha parlato di infiltrazioni russe in Italia.
“Ci sono due casi nei quali Putin potrebbe usare il nucleare. Il primo credo che sia venuto meno: potrebbe usare un nucleare convenzionale se perdesse la Crimea, perché questo significherebbe la perdita del suo potere, il che potrebbe anche ammontare alla perdita della vita, per lui. Il secondo resta realistico: potrebbe usare il nucleare per far finire il conflitto. Non è quello che vuole adesso, ma potrebbe”.
“L’unico mezzo per fermare questa minaccia è, per i leader occidentali, mostrargli una inequivoca posizione di reciprocità: cosa rischia se lo fa. Non c’è nessuna possibilità di convincerlo a non usarlo. L’appeasement con Putin non funziona”, insiste Khodorkovsky. Per l’oppositore quelle in arrivo in Russia “sono elezioni farsa. I responsabili delle opposizioni le considerano illegittime. Non esprimeranno la volontà del popolo”. Di qui l’appello: “Ai leader occidentali chiediamo di non riconoscere la legittimità dell’elezione di Putin. Lo so che bisogna pur parlare con qualcuno a Mosca, ma rispondo così: a volte devi parlare con dei gangster, ma questo non significa riconoscerli”.
“Voi occidentali dovete capire che non esiste uno zar buono. Anche se cadesse Putin, ci sarebbe comunque un altro al suo posto, pericoloso come lui. Per questo bisogna sostenere il processo democratico in Russia”, dice a Repubblica.
Khodorkovsky afferma che lo Zar non è “così forte come sembra. Quando decide di uccidere qualcuno, ultimo Navalny, vuol dire che ha qualche problema. In ogni caso, saranno elezioni farsa, e lo abbiamo visto con l’esclusione del candidato anti-guerra Boris Nadezhdin: aveva già ottenuto 200mila firme in pochi giorni. Perché l’opposizione è molto più ampia di quanto si pensi in Russia: secondo le ultime rilevazioni, c’è un 17% della popolazione che vorrebbe fermare la guerra e restituire i territori occupati all’Ucraina, mentre coloro che chiedono la pace sono il 52%”.
Sulle affermazioni dell’Italia come casa e sulla vicinanza con la Russia, dice che “è una chiara strategia per allargare le fratture, in Italia ma anche nel resto d’Europa. Certo, in Italia il terreno per lui è ancora più fertile, per la vostra storia, ma non solo. I sondaggi mostrano un Paese diviso a metà sulla guerra in Ucraina. E, da quel che vedo, ci sono agenti al soldo del Cremlino in Italia che fanno un lavoro di propaganda eccellente. Non voglio fare nomi. Ma credo dovreste sviluppare strumenti anti-propaganda russa ben più efficaci”.