AgenPress – “Il Governo non ha definanziato dei progetti del Pnrr, come è stato detto più volte, per scelta. Ha fatto un’analisi dettagliata con la Commissione europea da cui sono emersi elementi relativi a progetti in essere che erano precedenti al piano e non avevano i requisiti per essere rendicontati nel Pnrr, e avrebbero ‘bucato’ la data imprescindibile di giugno 2026”.
Lo afferma il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, nelle sue comunicazioni al Senato sul Pnrr. Fitto ha quindi sottolineato che nel decreto legge Pnrr “è prevista la copertura finanziaria di tutti gli interventi che sono stati definanziati”.
“Dal confronto con altri Paesi, l’Italia emerge con performance molto positive. Non ce lo diciamo noi, ma emerge dal rapporto della Commissione europea che indica l’Italia, con 178 target e milestone raggiunti, come il miglior Paese”, ha aggiunto sottolineando che il riconoscimento “non era scontato”, essendo l’Italia il Paese con il Pnrr di maggiori dimensioni.
“Dalla relazione della Corte dei Conti emerge una grande novità” con un “sostanziale apprezzamento” per l’operato del Governo sul Pnrr.
Fitto ha spiegato che “per mesi abbiamo discusso la precedente relazione con un’omissione, che si riferiva al primo semestre 2023, ma parlandone come se ci fosse una responsabilità del Governo. Dalla relazione dei giorni scorsi emerge invece un sostanziale apprezzamento in modo chiaro sul raggiungimento dei target” e anche sulla spesa, dove ora, con il Decreto legge 19, “si punta a una forte accelerazione per una spesa più veloce ed efficace con impatto sulla crescita che è rilevante, di fronte alla scelta di utilizzare al 100% la quota a debito del Pnrr”.