Dossieraggio. Cantone: “numeri mostruosi e inquietanti. 10mila accessi. Da denuncia Crosetto scoperto un verminaio”

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AgenPress –  “I numeri sono molto più preoccupanti di quelli che sono emersi: si tratta di numeri inquietanti, davvero mostruosi. Si tratta di una vicenda oggettivamente molto grave, perché il numero degli accessi fatti è eccessivamente elevato. Il sottotenente Striano in quattro anni ha consultato 4.124 Segnalazioni di Operazioni Sospette (Sos), un numero spropositato, e scaricato 33.528 file dalla banca dati della Dna”.

Così Raffaele Cantone, il procuratore di Perugia, coordinatore dell’inchiesta su un presunto dossieraggio ai danni di politici, vip e imprenditori.

Dopo il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, tocca all’ex presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione essere audito dalla commissione antimafia in merito alle indagini che vedono indagate 15 persone, tra cui un finanziere della Direzione Nazionale Antimafia che avrebbe effettuato diversi accessi alle banche dati per fini non investigativi e tre giornalisti del quotidiano Domani.

“I giornalisti oggetto di indagine sono quattro, e non otto come è stato scritto: le altre quattro persone avevano rapporti con Striano, ma non c’entrano con la stampa. Tre dei quattro giornalisti appartengono allo stesso giornale”, ha poi chiarito Cantone, “i nostri consulenti informatici ci hanno spiegato che è possibile cancellare dati registrati sui device, e noi crediamo che in questo caso la cancellazione ci sia stata: nel telefono di Striano abbiamo trovato chat con giornalisti ma senza messaggi”. “Non solo – ha aggiunto il procuratore – nel pc di Striano abbiamo trovato molte email di anni precedenti, ma non quelle attuali”.

“Il mercato delle Sos non si è fermato e ne abbiamo una prova clamorosa: durante la prima fuga di notizie sui giornali è uscito il riferimento a una Sos riguardante un imprenditore che avrebbe avuto a che fare col ministro della Difesa. Ma quella Sos non era stata vista da Striano. C’era qualcuno che in un momento di massima attenzione sulla vicenda continuava a vendere sottobanco le Sos. Questa indagine è stata trasmessa alla procura di Roma, con cui il rapporto è saldo”.

“Qualcuno ha detto che stiamo attaccando la libertà di stampa, ma invece credo che svolga nella democrazia un ruolo determinante. Nel processo sul saccheggio della nostra banca dati erano emersi numerosi giornalisti beneficiati dal sistema, ma riguardavano atti pubblici. Quindi quelle posizioni sono state giustamente archiviate” ha aggiunto Cantone.

“Gli accessi sono maggiori di 800. Dal primo gennaio 2019 al 24 novembre 2022 Striano all’interno della banca dati Siva ha consultato 4.124 Sos, un numero spropositato. Digitato 171 schede di analisi e 6 schede di approfondimenti seguite digitando il nominativo 1531 persone fisiche 74 persone giuridiche. Ha cercato 1.123 persone sulla banca dati Serpico, ma potrebbero essere pure 3mila le ricerche, io sto parlando delle persone. Ha effettuato 1.947 ricerche alla banca dati Sdi. Siamo ad oltre 10mila accessi e il numero è destinato a crescere in modo significativo” ha detto Cantone
“Quella effettuata da Striano è una ricerca spasmodica di informazioni su una serie di soggetti che spesso si è  limitata a quella richiesta di informazioni, non spetta a me dire se è dossieraggio” ha detto il procuratore di Perugia Raffaele Cantone ricordando che in questi giorni qualcuno ha detto che la procura di Perugia ha smentito la presenza di un dossieraggio e  precisando che in questi giorni “la procura non ha parlato con  nessuno”.

“Striano non disse di essere stato autorizzato da Laudati ma di aver agito perché quello era il suo modus operandi, per poi riferire a Laudati delle sue ricerche su Crosetto e sintetizzare in un atto la sua proposta investigativa. Atto che pero’ abbiamo verificato essere stato scritto da un giornalista”, ha detto ancora Cantone.

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