AgenPress – “Sono travolto dall’emozione. Sono 25 anni che viaggio dall’Italia agli Stati Uniti, avrà fatto almeno 50 voli verso la Florida per arrivare a questo risultato. E poi centinaia di migliaia di chilometri in auto e treno in Italia. Con il supporto degli Amici di Chico e di tante persone, che ci sono state vicine, abbiamo promosso centinaia di eventi. Ma senza alcuna contestazione solo per dare un supporto pacifico alla nostra causa. Devo dire grazie di cuore a tutti coloro che in questi anni hanno avuto sempre fede, convinti che il rientro di Chico in Italia sarebbe avvenuto”.
È emozionato Gianni Forti, lo zio dell’imprenditore trentino in carcere in Florida dal 1999 con l’accusa di omicidio, nel ricordare che il governatore della Florida ha firmato il documento che consente il trasferimento nel nipote in Italia.
“Il presidente Meloni mi ha chiamato questa sera anticipandomi la notizia del rientro di Chico in Italia. In ogni incontro fatto con lei negli ultimi cinque anni me l’aveva sempre promesso. Negli ultimi mesi l’avevo sentita diverse volte e ogni volta mi aveva ribadito che avrebbe riportato Chico in Italia. Adesso ha mantenuto la parola”.
“In venticinque anni abbiamo avuto 14 governi e tante promesse. Abbiamo urlato l’innocenza di Chico ai quattro venti. Abbiamo chiesto aiuto al governo italiano che per i motivi che ben conosciamo non può intervenire direttamente nelle vicende giudiziarie di altri stati. E per la particolare articolazione giudiziaria nel processo dello Stato della Florida nemmeno il Presidente Usa può interferire. In questi anni abbiamo tentato la strada della revisione del processo ma inutilmente. Abbiamo raccolto 25 scatoloni di carte contenenti 50 mila documenti, che abbiamo passato a uno a uno per trovare una sola prova che potesse giustificare la condanna. Ma non l’abbiamo trovata. Adesso per la seconda volta dopo il 2020 il governo ha preso in mano la vicenda di un italiano che da 25 anni è in carcere negli Usa. Non vediamo l’ora di riabbracciarlo”.