AgenPress – “Questo è il vento nuovo della Sardegna”, che “spira dalla Sardegna verso il continente”. Questo “significa che, se riusciamo a costruire un progetto serio e credibile, convincente per i cittadini, noi possiamo vincere ed essere competitivi” senza “cartelli elettorali”. Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte , secondo il quale “è una sconfitta personale” di Meloni, qua ci ha messo la faccia, Cagliari e la Sardegna è piena ancora di gigantografie di Meloni fiera e forte”.
“Sono date storiche: abbiamo la prima presidente donna della Regione Sardegna e la prima presidente di Regione del M5s”, ha aggiunto.
“È la prima volta che il movimento esprime un presidente di Regione – sottolinea l’ex premier -. È stato fatto un gran lavoro, dalle forze politiche a quelle civiche, per elaborare un progetto serio, credibile per i cittadini. Sono davvero felicissimo”. “Ovviamente, e anche in prospettiva futura, ci fa ben pensare che quando c’è un progetto serio, c’è un lavoro con le comunità si possa ottenere dei risultati così sorprendenti rispetto alle aspettative”, ha aggiunto. Dalla Sardegna a Roma il campo largo continua? “Questo è un campo giusto”.
“Alessandra ha fatto una campagna straordinaria, senza risparmiarsi, sempre tra la gente. Io stesso sono stato tre giorni in Sardegna e abbiamo toccato con mano i problemi dei cittadini, ma anche l’entusiasmo e la voglia di voltare pagina”.
Conte ribadisce di “non aver mai fatto una telefonata per imporre la candidatura di Todde, è stato un percorso e un trionfo nato in Sardegna, è merito loro”.
“Abbiamo costruito con le forze progressiste una proposta di svolta per la Sardegna credibile, concreta, meditata sulle reali esigenze delle comunità locali e che i cittadini hanno premiato. Per noi la strada è ‘il campo giusto’, un campo che nasce sulla base di un confronto serio e su un progetto credibile, in Sardegna è prevalso il metodo del campo giusto. È la dimostrazione che non esistono campi larghi costruiti artificiosamente solo per spartirsi il potere. Esiste invece un campo che nasce dalla fatica e dalla serietà del confronto”.
La vittoria in Sardegna “vale anche di più” perché c’era “Soru che con Azione andava a pescare voti nel campo progressista”. A chi gli chiede se il “campo giusto” in Sardegna sarà propedeutico per patti in altre Regioni italiane al voto, risponde: “Noi lavoriamo sempre per costruire un progetto solido” con “altre forze politiche e civiche”, con “compagni di viaggio affidabili. Non possiamo prendere un impegno con i cittadini” se abbiamo “compagni inaffidabili”, perché questo comporterebbe l’ingovernabilità e “noi non andiamo al governo per gestire il potere ma per realizzare il cambiamento”.