AgenPress. “Dal Report Svimez sui divari tra Nord e Sud nella tutela del diritto alla salute emerge un quadro preoccupante, con un Paese diviso almeno in due parti. Occorre compiere scelte coraggiose verso un percorso di efficientamento complessivo che, proprio a partire dagli esempi di eccellenza presenti, anche, nel Meridione, promuova il miglioramento delle cure e ne favorisca l’accesso.
In tal senso, la componente di diritto pubblico e la componente di diritto privato del SSN devono essere valorizzate singolarmente ed accompagnate congiuntamente nel garantire, in sinergia, una risposta efficace all’aumentata e diversificata domanda di salute della popolazione”.
Così Barbara Cittadini, Presidente nazionale di Aiop, l’Associazione Italiana delle aziende sanitarie e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato, in merito al Report Svimez “Un Paese, due cure. I divari Nord-Sud nel diritto alla salute” realizzato in collaborazione con Save the Children.
“Se è vero, da una parte, che i dati del Rapporto Svimez – prosegue Cittadini – indicano come nel Mezzogiorno siano carenti i servizi di prevenzione e cura e crescano le diseguaglianze territoriali nell’assistenza, con una spesa sanitaria pubblica ridotta e una mobilità sanitaria sempre più presente, non possiamo dimenticare, dall’altra, che l’eterogeneità nella qualità delle cure offerte nel SSN riguarda le singole strutture erogatrici, a prescindere dalla loro natura giuridica e dalla Regione di riferimento. Come dimostrano i dati del Rapporto Agenas-Aiop sulla Qualità degli Outcome clinici negli Ospedali italiani, ad esempio, ci sono delle aree, come quella della chirurgia oncologica, nelle quali Sud e Isole riportano livelli di qualità superiori o analoghi alle strutture del Nord. Non esiste, quindi, solo un “fenomeno Nord-Sud”, ma occorre guardare cosa succede nel contesto territoriale specifico e valutare quali siano i determinanti, anche organizzativi, degli esiti e le leve di miglioramento nei contesti più svantaggiati”.
Secondo Barbara Cittadini “appropriatezza, esiti, equità, innovazione, sostenibilità e integrazione con il territorio” sono le “dimensioni da tutelare per salvaguardare l’unitarietà e l’omogeneità del SSN”, nella consapevolezza che “l’accesso alle cure non può essere drammaticamente condizionato dalla casualità di risiedere in una determinata area geografica”.