AgenPress – Nella proposta di accordo Hamas chiede, oltre alla liberazione di 1.500 detenuti palestinesi (di cui 500 condannati all’ergastolo), anche il rilascio di “tutti i prigionieri palestinesi in Israele che sono più giovani di 19 anni o più anziani di 50 anni, così come di quelli malati”. Lo riporta il quotidiano libanese Al-Akhbar – considerato vicino agli Hezbollah e alla stessa Hamas – ripreso dai media israeliani. Secondo calcoli dei media internazionali si arriverebbe a un totale tra i 3.000 e i 5.000 prigionieri.
Hamas ha proposto un piano di cessate il fuoco che metterebbe a tacere le armi a Gaza per quattro mesi e mezzo e porrebbe fine alla guerra, in risposta a una proposta inviata la scorsa settimana dai mediatori del Qatar e dell’Egitto e sostenuta da Stati Uniti e Stati Uniti. Israele.
Secondo una bozza di documento visionata da Reuters, la controproposta di Hamas prevede tre fasi della durata di 45 giorni ciascuna.
La proposta vedrebbe i terroristi scambiare i restanti ostaggi israeliani catturati il 7 ottobre con prigionieri palestinesi. La ricostruzione di Gaza inizierebbe, le forze israeliane si ritirerebbero completamente e i corpi e i resti verrebbero scambiati.
Secondo la controproposta di Hamas, tutte le donne israeliane in ostaggio, i maschi di età inferiore ai 19 anni, gli anziani e i malati verrebbero rilasciati durante la prima fase di 45 giorni in cambio del rilascio di donne e bambini palestinesi dalle carceri israeliane.
I restanti ostaggi maschi verrebbero rilasciati durante la seconda fase e rimarrebbero scambiati nella terza fase. Entro la fine della terza fase, Hamas si aspetterebbe che le parti avessero raggiunto un accordo sulla fine della guerra.
Il gruppo, che governa Gaza, ha dichiarato in un addendum alla proposta che desidera il rilascio di 1500 prigionieri, un terzo dei quali desidera selezionarli da una lista di palestinesi condannati all’ergastolo da Israele.
Hamas chiede inoltre un aumento degli aiuti alla Striscia di Gaza ad almeno 500 camion al giorno, un impegno ad aumentare le attrezzature, l’acqua e l’elettricità trasferite a Gaza, la facilitazione del ritorno dei rifugiati alle loro case e la rimozione di qualsiasi Restrizioni israeliane per chi attraversa il valico di Rafah tra Gaza e l’Egitto.
Israele ha iniziato la sua offensiva militare a Gaza dopo che i terroristi della Gaza governata da Hamas hanno ucciso 1.200 persone e preso 253 ostaggi nel sud di Israele il 7 ottobre.