AgenPress. Vittorio Sgarbi si è dimesso da sottosegretario. Poteva farlo prima, forse. Ma lui lo ha fatto a differenza di altri del Governo. E noi gli riconosciamo una dignità che in questo Governo hanno davvero in pochi.
Già, perché la settimana che termina in queste ore ci ha dato l’ennesima dimostrazione di una squadra di collaboratori di Giorgia Meloni che definire imbarazzante è riduttiva.
Fateci caso. Non parlo del ministro Sangiuliano cui Sgarbi ha dedicato parole talmente dure che in confronto le espressioni di Vincenzo De Luca verso il ministro della cultura – ministro delle cerimonie, per gli amici – sembrano carezze. Mi riferisco invece a chi il coraggio delle dimissioni non ce l’ha.
Andrea Delmastro continua a mentire sulla serata di capodanno, l’ormai celebre veglione con sparo della provincia di Biella.
Ieri è venuto fuori un dato che dimostra che oltre a Pozzolo altre due persone hanno toccato l’arma. Chi sono? E se tra questi vi è ovviamente chi ha sparato possono i pubblici ufficiali presenti in quella sala garantire di non aver toccato la pistola. E il lui – o, perché no, la lei – che ha sparato, perché non lo ammette prima che gli esami ulteriori provino una verità che i Fratelli d’Italia stanno nascondendo senza alcun pudore?
Lollobrigida è ormai il Toninelli di questo Governo. L’arroganza con cui si rapporta alla stampa, al mondo agricolo che contesta l’aumento delle tasse con i 248 milioni di Irpef in più, ai pochi che nell’opposizione hanno il coraggio di criticarne le gesta, dal Frecciarossa al collegamento in diretta dal TG1 dimostra che il cognato d’Italia – diventato ministro per merito e non per amichettismo, come noto – non ha la minima percezione di ciò che sta per abbattersi su di lui.
Ma la palma d’oro oggi va al ministro Adolfo Urso detto Urss per gli amici. Dopo aver attaccato le multinazionali, aver aumentato le accise rispetto a Draghi, aver litigato e poi mollato su Ryan Air, aver magnificato le sorti di quella inutile invenzione che è il carrello tricolore, averci nascosto il suo passato di relazioni pericolose con l’Iran il ministro sovranista allo sviluppo economico, pardon alla decrescita ha pensato bene di aprire all’ipotesi dell’ingresso del Governo nel capitale di Stellantis. Cioè secondo lui noi dovremmo entrare nel capitale di quella che era la Fiat?
E su questa cosa dalla destra di FDI alla sinistra del PD e della CGIL in tanti si dichiarano interessati.
Ragazzi, ma abbiamo perso la testa? Il Governo che deve privatizzare (bei tempi quando la Meloni mi attaccava sulla vendita delle Poste, ora ha cambiato idea anche su quello) annuncia la disponibilità a dare soldi alle famiglie Agnelli Elkann Peugeot? Ma chi scrive i testi delle dichiarazioni di Urso, Tafazzi?
Un Governo composto da personale politico imbarazzante.
Alla fine Sgarbi si è fatto un favore, andandosene da una squadra del genere. E almeno lui ha dimostrato di conoscere il senso della parola dignità.