AgenPress – La sfilata di Acca Larentia “mi ha fatto paura vederla. Nella mia testa quel nero e quel braccio alzato sono delle immagini che si sovrappongono a quelle di Hamas”.
Lo dice Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane in un’intervista a Il Messaggero, ricordando il Giorno della Memoria che oggi “vivo con gravissima preoccupazione, non è come gli altri anni. È un giorno sempre carico di commozione e di domande, ma dopo il 7 ottobre vediamo un riemergere acuto e dilagante di odio antisemita esplicitato in tantissimi atti”.
“Allora vuol dire che forse questo lavoro di venti anni sulla memoria non è stato sufficiente. È in atto una forma di ribaltamento, con la demonizzazione di Israele che è al centro dell’attrazione”.
Oggi in Italia si ha paura ad essere ebrei. “Sì – ammette -, c’è un grande pericolo a girare con i nostri simboli. Ovviamente non in tutti gli ambienti ma per chi veste abiti riconoscibili c’è un rischio. Non riguarda solo luoghi istituzionali come le sinagoghe, ma anche case private che espongono simboli ebraici”.
La premier Giorgia Meloni ha condannato l’orrore nazifascista. “Credo che le constatazioni e le parole sono sicuramente molto importanti e hanno un peso, dalle istituzioni sono una presa di consapevolezza. Alle parole, e non lo dico per sminuire, si può aggiungere anche altro e lo abbiamo fatto anche coi precedenti governi, chiedendo in un documento molto circostanziato quali sono le possibili modifiche di legge che si possono considerare. Il tema su come intervenire in questi reati è delicato, si parla di reati di opinione, quindi è una materia da maneggiare con attenzione”.