AgenPress. L’ associazione Setteottobre plaude alla decisione del governo italiano di sospendere i finanziamenti all’Unrwa l’Agenzia Onu per i profughi palestinesi. Una decisione che arriva nel giorno della Memoria e che lo celebra concretamente. Appena annunciata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, la presa di posizione italiana giunge dopo quella intrapresa da Stati Uniti, Canada e Australia che hanno sospeso i finanziamenti all’Unwra a seguito dell’apertura di un’inchiesta su dodici dipendenti dell’Agenzia dell’Onu, sui quali pesa da ieri la terribile accusa di aver partecipato al pogrom del 7 ottobre scorso nel sud di Israele.
Un’indagine ufficiale dell’Onu è stata annunciata ieri da un “inorridito”, ma a scoppio ritardato, Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, più volte messo sull’avviso in queste settimane. In attesa che l’Onu mostri meno sconcerto e più attenzione su quanto avviene nell’Unrwa, e in attesa di capire l’entità della connivenza tra componenti dell’agenzia e organizzazioni terroristiche, è utile ricordare che l’Agenzia è lautamente finanziata dall’intera comunità internazionale.
Il bilancio ufficiale del solo 2022 parla di un miliardo e 54 milioni di dollari, con gli Stati Uniti, la singola Germania e l’Unione europea nelle prime tre posizioni tra i contributori. L’Italia, dal canto suo, nel 2022 ha versato nelle casse dell’Unrwa circa diciotto milioni di dollari. Alla luce di quanto denunciato più volte da Israele e ora diventato oggetto di indagine ufficiale Onu, è legittimo domandarsi quanti di quei fondi, in teoria destinati al sostegno della popolazione palestinese, siano serviti a ben altro.