AgenPress – Sono indagate per favoreggiamento e falso ideologico e sono state perquisite stamani dalla polizia penitenziaria le due psicologhe del carcere di San Vittore che hanno redatto una relazione, effettuando un test sul quoziente intellettivo, su Alessia Pifferi, a processo a Milano per omicidio pluriaggravato per avere lasciato morire di stenti, nel luglio 2022, la figlia Diana di 18 mesi, abbandonandola in casa per 6 giorni. Il pm Francesco De Tommasi aveva contestato la relazione basata sui colloqui con le psicologhe: avrebbero fornito alla donna “una tesi alternativa difensiva”, un possibile vizio di mente, e l’avrebbero “manipolata”.
Con le due psicologhe è indagata per falso ideologico anche l’avvocato Alessia Pontenani, legale della donna accusata di aver lasciato morire di stenti la figlia Diana.
Secondo il pm Francesco De Tommasi, sarebbe stato attestato “falsamente” che la donna “aveva un quoziente intellettivo pari a 40 e quindi un ‘deficit grave'”, con un test non “utilizzabile a fini diagnostici e valutativi”. E le due psicologhe avrebbero svolto, secondo il pm, una “vera e propria attività di consulenza difensiva, non rientrante” nelle loro “competenze”.
Una delle due psicologhe lo scorso primo gennaio avrebbe effettuato anche “un vero e proprio ‘interrogatorio’ finalizzato ad acquisire informazioni sui test psicodiagnostici somministrati” alla donna “nell’ambito della perizia” psichiatrica.
Il primo gennaio tra la psicologa e Pifferi ci sarebbe stato non un “colloquio di monitoraggio”, scrive la Procura, ma anche una “tranquilla ‘chiacchierata tra amiche’, conclusasi con uno scambio di baci e condita da risate e temi del tutto avulsi da qualsiasi problematica di natura mentale”.